Il patriarcato Maronita promuove incontro dei patriarchi d’Oriente con ambasciatori per salvare l’Oriente e i cristiani

Incontro a Bkerke per discutere delle persecuzioni religiose ed etniche da parte delle milizie jihadiste in Iraq, Siria e in altri Paesi musulmani radicali. In preparazione anche una lettera ai capi di Stato d’Occidente e del mondo arabo perché fermino il massacro dei cristiani e delle minoranze in Iraq e in Siria. Preoccupa anche il ritardo nell’elezione del presidente in Libano

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Beirut – A Bkerke oggi si dovrebbe svolgere un incontro fra i patriarchi di Oriente e gli ambasciatori di diversi Paesi, nella sede del patriarca maronita. Il raduno è parte dell’impegno assunto dai capi delle Chiese, per tentare di preservare il ruolo dei cristiani in Iraq, dove l’ISIL – autoproclamatosi califfato e Stato islamico – sta perseguitando le minoranze etniche e religiose (yazidi, sciiti e cristiani) con violenze inenarrabili, atti barbarici, assassinii di massa, costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire dai massacri.

20140827-Bechara Boutros al-Rahi_2-320I patriarchi stanno preparando anche delle lettere da inviare alle principali capitali d’Occidente e del mondo arabo, per spingere i governanti a tutelare il multiculturalismo della regione e la presenza ultra-millenaria dei cristiani.

La settimana scorsa il patriarca maronita Bechara Boutros al-Rahi ha visitato i profughi cristiani e yazidi ad Erbil, capitale del Kurdistan (nella foto AsiaNews) e, insieme al patriarca caldeo Louis Sako, ha lanciato appelli  alla comunità internazionale perché non resti immobile di fronte al massacro in corso.

Anche il Pontefice, durante il suo viaggio di ritorno dalla visita apostolica in Corea del Sud, ha detto che occorre “fermare l’ingiusto aggressore”, suggerendo un’azione collettiva guidata dall’Onu, che però tentenna. Secondo i patriarchi, anche il ritardo accumulato nel processo elettorale del presidente del Libano, che dovrebbe essere un cristiano secondo gli accordi inteconfessionali in atto nel Paese dei cedri, fa parte di questa campagna per cancellare il loro contributo alla società araba e medio-orientale.

Insomma, cristiani nel mirino delle persecuzioni religiose, su cui i “pacifinti” europei non spendono una sola parola.

(Credit: AsiaNews)