La Bce taglia ancora il costo del denaro: 0,05%, è il nuovo minimo storico
Quello di oggi è il settimo taglio consecutivo, a partire dal settembre 2011, ma anche il sesto della presidenza Draghi
Francoforte – La Bce taglia ancora il costo del denaro. È quanto ha deciso il Consiglio riunito a Francoforte. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali scende allo 0,05%, quello sui depositi overnight a -0,20% mentre quello per il rifinanziamento marginale resta allo 0,30%.
Il tasso di riferimento raggiunge così un nuovo minimo storico dopo soli tre mesi dall’ultimo intervento. Era stato infatti nel Consiglio direttivo del giugno scorso che la Banca centrale europea era intervenuta con una riduzione di 10 punti portando il tasso dallo 0,25% allo 0,15%.
Quello di oggi è il settimo taglio consecutivo, a partire dal settembre 2011, ma anche il sesto della presidenza Draghi.
“Le decisioni della Bce sono basate sull’indebolimento della crescita nell’Eurozona“, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa da Francoforte, sottolineando che, tra gli altri elementi anche “l’alta disoccupazione e i necessari aggiustamenti nei bilanci pubblici e privati continuano a pesare” sulla ripresa della crescita.
Restano ancora “rischi al ribasso” per la crescita, ha evidenziato il presidente della Bce, illustrando le stime riviste al ribasso per il 2014 e il 2015 e al rialzo per il 2016.
Lo staff di analisti della Bce ha abbassato a +0,9% le stime di crescita dell’Eurozona per il 2014, ha comunicato Draghi. Con l’occasione sono state riviste al ribasso anche le previsioni per il 2015 a +1,6% mentre quelle per il 2016 sono state rialzate a +1,9%.
“Dal Consiglio decisione unanime sulle misure non convenzionali“, ha detto Draghi. – “Non è stata unanime” invece la decisione del Consiglio della Bce di tagliare ancora il costo del denaro, a un nuovo minimo storico, ha riferito rispondendo a una domanda.
I paesi dell’Eurozona “devono adottare politiche fiscali più favorevoli alla crescita” senza dimenticare le riforme che “in alcuni paesi devono essere ancora varate e in altri implementate”, ha sottolineato Draghi.
Per sostenere le riforme strutturali c’è “la flessibilità che già esiste nel Patto di stabilità“, ha evidenziato il presidente della Bce,, invitando gli stati membri a non arretrare sul risanamento dei conti.
Le riforme strutturali “a questo punto devono chiaramente prendere slancio”, ha dichiarato Draghi.
La Bce “ha deciso l’avvio dell’acquisto di Abs” ma “solo titoli semplici e trasparenti”, ha poi riferito. “Ad ottobre iniziano gli acquisti Abs dopo la riunione del Consiglio a Napoli”, ha continuato.
Nel Consiglio direttivo della Bce “c’è stata una discussione sul varo di un quantitative easing (Qe) con alcuni membri che volevano che la Bce facesse di più, mentre altri volevano fare di meno”, ha detto Draghi.
Ultimo aggiornamento 4/09/2014, ore 15:11:51 | (Adnkronos)