Ucraina, il Condottiero Renzi alla NATO: “Bisogna rispondere all’escalation militare russa”
“Incrementare le sanzioni su finanza, difesa e scambi di merci” dice il presidente del Consiglio dei ministri italiano, al quale bisognerebbe chiedere: “con quali risorse militari, visti i costanti tagli alla difesa degli ultimi 30 anni, per compiacere il pacifismo d’accatto montante nella sinistra più ignorante?”
Newport – La risposta all’escalation militare della Russia in Ucraina “deve essere decisa e rapida“, anche attraverso l’incremento della “pressione attraverso nuove sanzioni” che colpiscano “finanza, difesa, tecnologie sensibili e scambi di merci“. Allo stesso tempo, la NATO “ha un ruolo da giocare nell’aiutare la ricerca di una soluzione politica“.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, secondo quanto riferito da fonti della delegazione italiana, durante l’incontro dei leader del G5 (insieme a Obama, Merkel, Cameron e Hollande) con il presidente ucraino Pedro Poroshenko, prima dell’apertura del 65° NATO Summir a Newport, in Galles. Quindi una sceneggiatura classica: poliziotto buono e poliziotto con la faccia feroce. Renzi ha auspicato anche che “un effettivo e duraturo cessate il fuoco possa essere raggiunto presto, sulla base dei colloqui tra Poroshenko e Putin“. “Ma Putin – ha aggiunto – deve passare dalle parole ai fatti“. Dalle parole del “premier” (figura istituzionale che in Italia non esiste e che mettiamo tra virgolette per evidenziarne la semplificazione giornalistica, ndr) traspare quale parte si è ritagliato Renzi: quella del poliziotto buono per le prime tre puntate della serie, sperando non si arrivi alla quarta.
“Gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco devono essere sostenuti con forza“, ha detto Renzi penetrando a piè pari tutto il pensiero di monsieur de la Palice, perché “c’è una questione umanitaria prioritaria cui rispondere“. Per la stessa ragione “è importante che le operazioni di sicurezza delle forze armate ucraine siano condotte in maniera proporzionata“.
Insomma, la terza via secondo il “Protocollo Antani”. Del resto l’Italia non può esprimersi in maniera davvero seria, perché ogni posizione di politica estera che necessitasse di uno strumento militare serio ed efficiente si scontrerebbe in modo inevitabile con i tagli di bilancio che hanno decimato le capacità della difesa nazionale, da 30 anni a questa parte. Scelte effettuate per blandire la parte più becera della sinistra fintopacifista e, negli ultimi tempi, per stornare risorse utili a foraggiare tutto il marciume della cooperazione internazionale e del business dell’assistenza umanitaria ai migranti in arrivo sul territorio italiano, grazie a una politica idiota.
Chissà cosa diranno a Renzi, Mogherini e Pinotti a Newsport sull’operazione Mare Nostrum, la prima operazione al mondo di importazione statale di immigrati clandestini? Naturalmente non lo sapremo mai davvero.
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