Torna “Miss Italia”. Patrizia Mirigliani: potremmo aprire alle transessuali

La 75ma edizione sarà 2.0 e Simona Ventura condurrà le tre serate su La7: gran finale domenica 14 settembre

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Milano – “Miss Italia” torna e si rinnova, e in futuro punta ad aprire alle transessuali, come a sorpresa ha detto Patrizia Mirigliani, organizzatrice e anima del concorso di bellezza, figlia del mitico Enzo, patron e ideatore della kermesse scomparso il 26 settembre di tre anni fa.

La7 ospiterà “Miss Italia” con due seconde serate dedicate alle selezioni giovedì e venerdì e la finale domenica 14 settembre condotta da Simona Ventura, che ha detto di sentirsi tornata “la tigre di una volta“. “Voglio provare ad avere una conduzione il più possibile istituzionale, ma moderna. Anche io mi cambio, non posso avere la conduzione che avrei in una altro programma. Io ho un grande rispetto di Miss Italia perché è l’istituzionalità della televisione“.

Saranno le ragazze a fare spettacolo. Non ci saranno più Miss mute o anonime, le 24 finaliste sono tutte giovani che hanno una storia da raccontare, che valgono al di là della bellezza. E sarà una Miss Italia 2.0. Simona Ventura fa un augurio alla nuova rappresentante del fascino italiano. “Auguro alla nuova Miss Italia che subito un successo incredibile e che possa lavora ma soprattutto che porti il buon nome dell’Italia in giro per il mondo, noi ci buttiamo la zappa sui piedi ma in giro per il mondo siamo ancora l’Italia che tutti amano“.

Tra le tante novità del concorso, il voto disgiunto del pubblico tra uomini e donne, nella seconda fase, quando le donne indicheranno con una “D” il proprio voto, in modo da rendere evidente se è un uomo o una donna che salva la concorrente. In giuria è stata chiamata Alena Seredova, unica donna Simona Ventura, che ne è amica, spiega la scelta: “ho chiamato Alena Seredova perché è un esempio per le ragazze. Mentre finiva il suo matrimonio con Buffon si è comportata in modo esemplare in una vicenda delicata come questa, mettendo i figli al primo posto. È riuscita a tenere un profilo che poche donne di spettacolo avrebbero saputo tenere“. Condivisibile. Gli altri componenti della giuria: l’attore Alessandro Preziosi, il primo italiano ad aver vinto in NBA, Marco Belinelli, il rapper Emis Killa e Sandro Mayer, direttore di “DiPiù”. Due gli ospiti musicali: Chiara Galiazzo, la trionfatrice di X-Factor 2012 targato Simona Ventura, e Francesco Sarcina.

Ma a tenere banco è stata l’apertura a sorpresa di Patrizia Mirigliani, organizzatrice e anima di Miss Italia, che ha confermato la possibilità che si possa in futuro accogliere le transessuali in concorso. “Percepiamo quello che alla fine la società ci chiede, come è stato per le straniere e le trentenni, se un giorno noi vedessimo che questa è una realtà da considerare sicuramente la applicheremo“. Con evidente confusione, la signora Mirigliani scambia lucciole per lanterne, però è una provocazione cui andrebbe opposta un’altra: sì alle transessuali a “Miss Italia” se le donne-donne-nate-donne saranno ammesse ai concorsi ora riservati alle transessuali. Se parità e abbattimento della descriminazione deve essere, lo sia per intero.

Tornando al format della manifestazione, Simona Ventura ha assicurato che “sarà una Miss smart, sveglia e curiosa della conoscenza. L’edizione dell’anno scorso ha aperto la strada”. L’obiettivo televisivo dichiarato è ottenere il 10% di share fissato da tempo dall’editore, Urbano Cairo, ma soprattutto di portare nuovo pubblico a La7.

Simona Ventura da concorrente a conduttrice di Miss Italia, visto che nel 1987 venne eletta Donna Ideale, ora è la presentatrice della 75ma edizione e ha raccontato il proprio rapporto privilegiato con il concorso di bellezza. “È una cosa bella, sicuramente riesco a calarmi nella personalità e nella vita di queste ragazze. Riesco a percepire che cosa provano, perchè l’ho provato anche io anche rispetto a loro eravamo un’altra generazione e soprattutto rispetto a loro ero una cialtrona, una mascalzona“, ricorda la presentatrice, raccontando un aneddoto. “Non mi ero svegliata alle selezioni. Ero l’unica a essere passata alle finali e mi avevano lasciato a Reggio Emilia insieme alle compagne che non erano passate“. “Ho dovuto raggiungere con mezzi propri Salsomaggiore, facendo la figura della ritardataria. Mi ricordo che l’ho presa anche molto serenamente. È stata una bellissima esperienza e voglio che resti tale anche per le ragazze anche se non verranno elette Miss Italia“.

E forse è la ricetta migliore: prenderla con filosofia e divertirsi. Non prendersi sul serio ed essere se stesse. In attesa che – in onore della politically correctness – si possa avere una Miss Italia che si chiama Guido. Se a voi piace, buona Miss Italia a tutti.

(Fonte: TMNews)