Alonso e Ferrari divorziano. Hamilton è il più veloce nel venerdì di Suzuka, in attesa del tifone Phanfone

Mancano solo i comunicati ufficiali, poi la missione del pilota spagnolo a Maranello sarà conclusa a fine stagione. Futuro non ancora chiaro, ma Woking si avvicina per il “figliol prodigo” di Oviedo. Secondo turno caratterizzato da incidenti, con due bandiere rosse. Gran Premio anticipato al sabato o di tre ore la domenica, per prevenire il tifone in arrivo sul Giappone

GP GIAPPONE F1/2014

Suzuka – Attendendo il Tifone Phanfone è arrivato il Tifone Alonso, che – ormai manca solo l’ufficialità dei comunicati – a fine anno lascerà la Ferrari. Andrà in McLaren? Si riposerà un anno? A fare da contraltare, la notizia proveniente dalla Germania, rilanciata da “Sport Bild”, che riporta la notizia come esclusiva.

Non ci sono conferme ufficiali, né smentite da parte di Red Bull e di Vettel, che ha risposto solo con un laconico “non è così”. Helmut Marko, invece, alla domanda se Sebastian correrà nel 2015 con la Red Bull ha risposto come la Sibilla Cumana: “Il 100 per cento in Formula Uno non esiste. Piuttosto chiedete alla Ferrari che cosa farà Alonso”. Alla faccia del bicarbonato di sodio, direbbe Totò. Naturalmente aggiorneremo la notizia quando ci saranno i comunicati ufficiali.

Tornando al secondo turno di libere del GP del Giappone, Lewis Hamilton è stato il più veloce, in un turno caratterizzato da diverse uscite di pista e anche da due sospensioni con bandiera rossa, con la seconda che ha chiuso in anticipo le libere.

Il pilota della Mercedes ha preceduto il compagno di squadra – e primo rivale per la lotta al titolo iridato 2014 – Nico Rosberg, con un vantaggio di soli 2,4 decimi di secondo. Entrambi hanno realizzato la propria migliore prestazioni con le gomme medie (banda bianca), dopo aver girato per la prima parte della sessione con le hard (banda arancione).

Terzo tempo per Valtteri Bottas, con la prima Williams, ma con un distacco imbarazzante di oltre 1,2 secondi. Jenson Button, su McLaren, segue il finlandese a un decimo e precede Sebastian Vettel di 27 millesimi, le due Ferrari di Kimi Räikkönen e Fernando Alons, il compagno di squadra Kevin Magnussen, Daniil Kvyat (Toro Tosso) e Daniel Ricciardo, sulla seconda Red Bull, andato a muro alla chicane prima del traguardo dopo soli 18 minuti dall’inizio del turno, causando la sospensione con bandiera rossa.

Sessione subito scoppiettante, perché l’australiano della Red Bull era stato preceduto da Kamui Kobayashi (che aveva ceduto il volante della sua Caterham allo spagnolo Roberto Mehri), subito nelle barriere della Curva 4 (complex parallelo al rettilineo di partenza), e da Jean-Eric Vergne, che aveva abbandonato la sua Toro Rosso con problemi tecnici in Curva 7 (alla fine del complex “S”). Anche Vergne aveva ceduto il volante nella prima sessione al terzo pilota del team di Faenza, l’olandese Max Verstappen altro figlio d’arte che aveva strappato un ottimo 12° tempo (a soli quattro decimi abbondanti dal titolare Kvyat), ma aveva lamentato problemi alla power unit alla fine del turno mattutino.

Vergne, sfruttando la bandiera rossa esposta per l’incidente di Ricciardo, comunque ha potuto ritornare in pista nel finale di sessione, staccando l’11° tempo, davanti a Nico Hulkenber su Force India, prima di causare una seconda bandiera rossa a quattro minuti dal termine delle prove, causando la fine anticipata delle libere del pomeriggio.

Romain Grosjean, con il 13° tempo, ha preceduto Felipe Massa, in difficoltà con l’assetto della sua monoposto, il messicano Perez, con la seconda Force India, e il compagno di squadra Maldonado, che sconterà la penalità di 10 posizioni sulla griglia di partenza, a causa del montaggio del sesto motore stagionale.

Sessione difficile per la Sauber, con Sutil e Gutierrez 17° e 18°. Il messicano è stato autore anche di una uscita di pista dopo quattro minuti dal primo riavvio della sessione (incidente di Ricciardo), ma con il tempo fatto ha mantenuto oltre sette decimi di margine su Ericsson (Caterham).

Chiudono la griglia virtuale Bianchi e Chilton, sulle Marussia, e Kobayashi che ha percorso solo tre giri.

Nel finale di sessione uno spruzzo di pioggia ha rallentato i piloti, con Räikkönen e Hülkenberg usciti di pista senza eccessive conseguenze e Rosberg più in difficoltà al tornantino, mentre tentava la simulazione gara.

Gara che è minacciato da due tifoni: il “Phanfone” e il Tifone Alonso. Mentre per il tifone meteorologico si stanno prendendo in esame tutte le soluzioni possibili (compresa un’anticipazione della gara di tre ore la domenica o addirittura il sabato, annullando le ultime libere), per il Tifone Alonso la parola sembra essere passata agli avvocati.

Dopo le conferme, rilanciate dai media specializzati di tutto il mondo, Alonso potrà fare quel che vorrà: ritornare in McLaren, riposarsi un anno. A Maranello potrebbero dare il benvenuto a Sebastian Vettel, che porta in dote quattro titoli iridati. Basteranno per trarre la Ferrari dalla scarsa competitività in cui si è cacciata? Difficile, ma non impossibile.

Nel primo turno, Rosberg aveva preceduto Hamilton, Alonso, Bottas, Räikkönen, Magnussen, Ricciardo, Button, Vettel, Kvyat, Massa, Verstappen, Perez, Hülkenberg, Grosjean, Sutil, Maldonado, Gutierrez, Ericsson, Mehri, Bianchi e Chilton.

Ultimo aggiornamento 3/10/2014, ore 12:07:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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