Commenti in Italia sulle elezioni in Grecia. Serracchiani: “rilanciare temi crescita”. Squinzi: “problemi in arrivo”

La vice-segretaria del PD attribuisce al semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’UE molti risultati raggiunti, ma forse confonde auspici e realtà. Vendola: “da Grecia messaggio straordinario, la sinistra cambia l’Europa”. Pittella: “messaggio contro l’austerità”

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Roma – Reazioni contrastanti in Italia dopo la vittoria di Syriza. Il ‘premier’ Renzi non ha commentato, per il rispetto che un capo di Governo deve avere sulle vicende politiche di un altro Stato membro dell’UE. Il presidente del Consiglio incontrerà il nuovo premier greco al prossimo consiglio europeo. Tsipras – si osserva però nell’entourage renziano – dovrà fare una battaglia in Europa dove avrà bisogno del supporto del Governo italiano, che avrebbe raggiunto risultati importanti nel semestre di presidenza a rotazione del Consiglio dell’Unione Europea. Una premessa per rilanciare i temi della crescita in tutta Europa.

Il commento dei renziani è arrivato dalla vice-segretaria del Pd, Debora Serracchiani. “Siamo convinti che Tsipras saprà sfruttare al meglio il risultato elettorale raggiunto, per il bene della Grecia e per consolidare in Europa il percorso per la crescita cui ha lavorato il governo Renzi in questi mesi“, ha detto la presidente del Friuli Venezia-Giulia ieri sera, a scrutinio ancora in corso ma a risultato acquisito. Nell’inviare a Tsipras le “congratulazioni per una vittoria netta“, Serracchiani ha ricordato al nuovo Governo greco che “grazie al lavoro svolto durante il semestre europeo sono stati conseguiti risultati importanti, anche per la Grecia, come il quantitative easing, il piano Juncker, la parità euro-dollaro e soprattutto un approccio più flessibile ai tempi di rientro dal debito“. Che si accrediti a Renzi il raggiungimento della parità Euro/Dollaro fa però parte dell’ubriacatura da potere dei giovani leoni del PD e di quel fenomeno psicologico per cui si tende a confondere i propri auspici con la realtà.

L’ampiezza dell’affermazione di Syriza – ha continuato Serracchiani – attribuisce al partito di maggioranza il compito di non lasciare a se stessi quei cittadini greci che hanno trovato credibili le proposte dei neonazisti di Alba Dorata“. “Quello che occorre ora – ha concluso la vice-segretaria del Partito Democratico – anche di fronte agli eventi drammatici che stanno susseguendo, è che tutti si impegnino per un’Europa più forte, compatta e solidale“.

Entusiasta Nichi Vendola, che con un doppio tweet ha commentato a caldo la vittoria di Syriza. “La Grecia manda un messaggio straordinario: è da sinistra che si cambia l’Europa, è da sinistra che si salva l’Europa“, ha affermato ieri sera il presidente uscente della Puglia.

E poi, ancora: “Grazie Alexis, grazie compagni e compagne greci: una speranza contro la stupida e cinica politica dell’austerity“.

Questa mattina Vendola ha inveito verso il PD, sempre via Twitter. “La vittoria di #Tsipras apre uno spiraglio in Ue e darà scossa a Italia. Ridicoli quei Pd che festeggiano il suo successo“, ha scritto il segretario di SEL rispondendo al quotidiano torinese ‘La Stampa‘.

Una posizione diversa è stata esposta dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che dalle pagine di Affaritaliani.it è stato più attendista, ma moderatamente pessimista. Secondo Squinzi la vittoria di Syriza “sarà un problema per l’Europa, vedremo. Non c’è molto da commentare per il momento“.

Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti Europei al Parlamento europeo, ha invece affermato che “il popolo greco ha deciso chiaramente di dire baste all’austerità e ai diktat della Troika, chiedendo un nuovo governo capace di portare avanti politiche miranti alla crescita e ad una maggiore giustizia sociale. A questo punto – la riflessione dell’europarlamentare lucano – la rinegoziazione del debito greco, e in particolare l’estensione dei termini del programma di rientro, non deve essere più considerata come un tabù. È tempo di investire nella crescita per ridurre il deficit di bilancio e il debito pubblico. Un chiaro messaggio da parte del popolo greco che deve essere accolto e rispettato dalle istituzioni europee e da tutti gli Stati membri“. 

(Agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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