Quirinale: il Pd si ricompatta su Mattarella. In corso il secondo scrutinio

Ira di Berlusconi: “Renzi ha tradito”. Ieri a vuoto il primo voto. Forza Italia oggi non vota: i ‘grandi elettori’ risponderanno alla chiamata ma non voteranno – La diretta streaming del voto

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Roma – È in corso alla Camera dei Deputati la seconda votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Il quorum necessario, come per la prima, è di due terzi del collegio.

Nel caso in cui non si dovesse raggiungere il quorum, nel pomeriggio di oggi è prevista una terza votazione.

L’indicazione per ora arrivata dal capogruppo di FI, Paolo Romani, ai senatori è di non votare. Ovvero presentarsi in Aula e non rispondere alla chiamata. È quanto riferiscono fonti parlamentari. Del resto lo stesso Romani ha spiegato in Transatlantico che il ‘vulnus’ sul Quirinale comporterà conseguenze sulle riforme, quindi il ‘non voto‘ è un segnale al PD e a Renzi sulle possibili conseguenze sull’iter parlamentare delle riforme al centro del cosiddetto ‘patto del Nazareno’.

Duro anche Brunetta: “così si è rotto il patto“. Per il momento, dunque, gli azzurri restano sulla stessa linea illustrata ieri da Silvio Berlusconi. Il premier, spiegano dal Pd, è convinto che si possa ricucire, che il rapporto con FI sia recuperabile. Ma intanto il partito democratico serra le fila: questa sera a Palazzo Madama, per esempio, si terrà una riunione di gruppo per capire se domani potranno esserci delle sorprese nell’urna. I vertici del Pd – ieri Guerini e Franceschini sono stati a Palazzo Chigi fino a tarda sera – sono convinti che non arriveranno franchi tiratori a cercare di affossare la candidatura di Sergio Mattarella. In ogni caso, riferiscono fonti parlamentari dem, c’è un dialogo aperto con il Movimento 5 Stelle. Molti esponenti grillini dovrebbero votare per Mattarella, viene riferito.

LA GIORNATA DI IERI – Pare reggere la candidatura di Sergio Mattarella al Quirinale. Una candidatura che troverà tutte le previste preferenze solo alla quarta tornata, quando basterà la maggioranza semplice per eleggere il candidato voluto fortemente dal Pd e da Matteo Renzi.

Voluto molto meno – anzi: per nulla – da Silvio Berlusconi, e questa è la novità della giornata. Fino alla tarda mattinata era aleggiata addirittura l’idea che anche Forza Italia si sarebbe unita nel dare il proprio consenso a Mattarella (il quale, a scanso di equivoci, ha passato tutta la giornata chiuso nel suo studio alla Corte Costituzionale). Invece no: nel pomeriggio Silvio Berlusconi ha convocato i grandi elettori di FI e ha tuonato contro il modo in cui si e comportato Renzi.

Il Patto del Nazareno è a repentaglio, adesso, e per quanto riguarda il nuovo inquilino del Quirinale se la vedano da soli, se da soli sono sicuri di poterselo eleggere. Ma è vero muro contro muro?Ieri in serata, la responsabile della comunicazione di FI, Barbara Bergamini, ha dichiarato: “Renzi ha deciso da solo e questa condotta ha l’effetto di porre un preciso altolà al prosieguo del percorso delle riforme“.

L’espressione “muro contro muro” fa accapponare la pelle all’Ncd, che pure oggi ha sposato la linea berlusconiana. Del resto Angelino Alfano è stretto in queste ore tra un’intesa con Forza Italia e l’appartenenza alla maggioranza di governo.Quanto a FI, se Brunetta e Romani cavalcano il nyet del loro leader, Fitto ed i suoi dissidenti chiedono a gran voce le dimissioni in blocco della dirigenza del partito: non si può essere fautori del ‘patto del Nazareno’ fino a ieri e oggi arrabbiarsi, senza un briciolo di coerenza, nel vedere che Renzi si comporta in un certo modo.

La tensione nel partito è altissima, il dibattito non riesce ad essere contenuto nei decibel d’ordinanza.I numeri della votazione di oggi parlano di 538 bianche, 33 nulle, 120 per il candidato del M5S Imposimato, 35 per Luciana Castellina proposta da Sel, 25 per Emma Bonino, 9 per Romano Prodi, piu’ altri. A conti fatti, pare che il blocco del Pd possa reggere fino alla fatidica quarta votazione. Oggi, comunque, è un altro giorno. Si attendono novità per oggi e, forse, per domani.

(Credit: AGI) 

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