Elezioni Turchia: curdi in Parlamento, Erdogan perde maggioranza. Demirtas: “finita discussione su dittatura”

Arrestato il disegno neo-ottomano di Recep Tayyp Erdogan per rendere autoritaria la presidenza della Repubblica turca. I curdi baluardo contro il fondamentalismo islamico nel Vicino Oriente

Selattin Demirtas, leader del partito filo curdo HDP: superando lo sbarramento al 10%, ottiene una storica vittoria che blocca la deriva islamista impressa dal presidente Recep Tayyp Erdogan
Selattin Demirtas, leader del partito filo curdo HDP: superando lo sbarramento al 10%, ottiene una storica vittoria che blocca la deriva islamista impressa dal presidente Recep Tayyp Erdogan

Istanbul – Erdogan perde la maggioranza assoluta per la prima volta dopo 13 annie i curdi entrano in Parlamento. La ‘rivoluzione’ prevista dai sondaggi delle legislative di Ankara si è così avverata in pieno e ha trovato conferma sin dai primi risultati parziali. I 53,7 milioni di votanti hanno decretato l’ingresso del partito filo curdo dell’HDP che ha superato la soglia di sbarramento del 10% attestando la propria percentuale all’12,3, secondo i dati a scrutinio quasi completato, il che consentirebbe al partito guidato da Selattin Demirtas di avere in Parlamento 78 deputati.

La certezza, che però dovrà essere confermata dai dati definitivi, si è avuta con il superamento dei 4,4 milioni di voti, con il quale anche la somma dei votanti all’estero diventa ininfluente.Per l’HDP ha parlato il deputato Sirri Surreya Onder,uno degli esponenti più importanti del partito, che ha invitato alla prudenza: “Ringraziamo il paese che con questo voto ha sancito una vittoria per la pace, la giustizia, l’indipendenza e la democrazia. Ora non dobbiamo abbandonare i seggi, non è nostra intenzione festeggiare perché non vogliamo dare ai provocatori nessuna occasione per rovinare questo giorno storico“.

Il riferimento è alle bombe esplose venerdi durante un comizio del partito a Diyarbakir, che hanno causato 3 morti e più di 400 feriti e per le quali un uomo si trova adesso in stato di fermo. In calo rispetto a 4 anni fa l’AKP di Erdogan con il 41,2% di voti, che gli valgono 260 deputati, numero lontano dai 327 parlamentari garantiti dal 49,9% del 2011, ma anche dai 267 che sarebbero necessari per governare con solo i propri voti. Il commento di Davuto?lu, primo ministro dallo scorso agosto è stato: “La decisione del popolo è la decisione giusta”.

In leggero calo i repubblicani del CHP, 25,3 % contro il 26% di 4 anni fa che si traducono in 130 deputati, mentre i nazionalisti del MHP con il 16,6% guadagnano 82 seggi. Dalla conferma di tali risultati ne uscirà un paese spaccato in 3: le regioni della Costa egea e Mediterranea sono infatti a maggioranza CHP, l’Anatolia centrale e il Mar Nero a maggioranza AKP, mentre nel sud-est a maggioranza curda ha trionfato l’HDP. Difficile appare quindi prevedere uno scenario rispetto ad un’eventuale coalizione.

L’unica alleanza possibile appare quella tra AKP e MHP, che vedrebbe l’AKP governare sul filo dei numeri in ogni votazione.Ma l’Mhp ha già fatto sapere che per ora è troppo presto per parlare di alleanze. Tra le ipotesi anche quella che si torni presto alle urne. La costituzione turca prevede che nuove elezioni siano indette nel caso non si riesca a formare un governo nei 45 giorni successivi al voto.

Demirtas: finita discussione su dittatura Erdogan – “La discussione sulla presidenza esecutiva e sulla ‘dittaturà di Erdogan è finita con queste elezioni”. Lo ha dichiarato il leader del partito filo curdo Hdp Selahattin Demirtas in una conferenza stampa dopo il risultato elettorale che hanno visto l’Akp perdere la maggioranza assoluta in Parlamento e il suo partito entrare per la prima volta nell’Assemblea con 78 deputati. Demirtas ha anche escluso una sua possibile coalizione con l’Akp.

Con questo voto hanno vinto coloro che stanno dalla parte della giustizia, della libertà, della pace e dell’indipendenza” ha detto Demirtas. “Curdi, armeni, turchi, aleviti, sunniti, cristiani, hanno vinto tutti coloro che si sono sentiti esclusi. Hanno vinto gli emarginati, i disoccupati, coloro che hanno dovuto soffrire per vivere e cooro che hanno sofferto il fascismo del colpo di stato. è una vittoria per le donne che hanno sostenuto il nostro partito”.

I curdi in questo primo scorcio di XXI Secolo si caratterizzano per la loro forza morale eretta contro il fondamentalismo islamico, di ogni nuance. Un dato da cui non si potrà prescindere nei futuri assetti della regione.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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