Grecia, Tsipras: “Sì all’intesa, ma non taglio pensioni e sussidi”. Con un riferimento all’Italia…

In un intervista al ‘Corriere della Sera’, il primo ministro greco si chiede: “Se la Ue non gestice noi, come farà con Spagna e Italia?”. Poi ancora: “l’Europa e le Istituzioni devono riconoscere che l’austerità è fallita

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Atena – Il primo ministro greco Alexis Tsipras mercoledì incontrerà la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande per definire “tempi chiari per l’accordo” tra Atene e i suoi creditori. “Noi abbiamo presentato un testo completo che include il terreno comune individuato delle trattative tecniche al Bruxelles Group (la nuova denominazione della ‘Troika’, ndr). Lavoreremo per annullare le distanze sulle finanze statali, portando delle proposte alternative lì dove vi sono delle richieste illogiche e non accettabili”, ha confermato il premier greco in un’intervista al Corriere della Sera.

Il leader di Syriza è fiducioso in un’intesa. “La cosa più importante è trovare un accordo, non solo su come chiudere il programma di assistenza al debito greco, ma anche sull’alba del nuovo giorno, cioè su come la Grecia tornerà il prima possibile sui mercati con una economia competitiva”, ha sottolineato, spiegando che “un ruolo centrale” avrà “la soluzione del problema finanziario a breve termine“.

Secondo Tsipras, ci sono “soluzioni tecniche” che possono “evitare un terzo programma di aiuti” e al tempo stesso “fornire una prospettiva sostenibile a medio termine per quel che riguarda la restituzione del debito, così da riportare la Grecia nuovamente sui mercati più velocemente di quanto possiate immaginare”.

Da un altro punto di vista, secondo il leader greco, “l’Europa e le Istituzioni devono riconoscere che l’austerità è fallita“. “Non è possibile che ci si chieda di applicare misure che nessuno ha applicato in Europa, o che si esiga dalla Grecia di muoversi come se non ci siano state quattro mesi fa, elezioni che hanno cambiato il governo”, ha insistito Tsipras.

“È una questione di principio, ma anche di sostanza”, ha spiegato il primo ministro greco. “Dopo 5 anni di austerità è inconcepibile che ci venga richiesto di abolire le pensioni più basse e i sussidi che riguardano i cittadini più poveri. O di aumentare del 10% il costo dell’energia elettrica per le famiglie, in un Paese nel quale migliaia di persone non hanno accesso all’elettricità. Di abolire il sussidio per il riscaldamento mentre si muore dal freddo”.

Secondo il premier di Atene, si tratta di proposte inaccettabili non solo “perché si pongono al di fuori del mandato popolare” ricevuto, ma anche perché se recepite infliggerebbero “un colpo durissimo all’Europa della democrazia e della solidarietà sociale“.

Quanto all’ipotesi di un fallimento della Grecia, secondo Tsipras, rappresenterebbe evidentemente “l’inizio della fine dell’eurozona“. “Se la leadership politica europea non può gestire un problema come quello della Grecia che rappresenta il 2% della sua economia, quale sarà la reazione del mercati per Paesi che affrontano problemi molto più grandi, come la Spagna o l’Italia che ha un debito pubblico di 2 mila miliardi?”, si interroga Tsipras.

Provate a dargli torto. Infatti, malgrado i differenti fondamentali economici tra Italia, Spagna e Grecia il problema posto da Tsipras è politico e istituzionale: che Europa unita vogliamo per i nostri figli.

E il riferimento all’Italia è la risposta alle dichiarazioni di Matteo Renzi al G7 in Baviera e al riferimento del presidente del Consiglio alle “baby pensioni” che la Grecia vorrebbe far pagare all’Europa. A stupidaggine si risponde con una stoccata. Complimenti all’europea disunione.

(Credit: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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