Busto Arsizio, tunisino minaccia di morte la sorella 20enne che vuole uscire a pranzo durante Ramadan: arrestato

La giovane donna, minacciata con una katana dopo essere stata malmenata, ha dovuto far ricorso alle cure del locale ospedale. Il 21enne ‘risorsa’ del Paese ha numerosi precedenti penali per reati contro la persona e spaccio di droga: che ci sta a fare ancora in Italia?

20150627-violenza-donna-tunisina-655x436


Varese – Giovedì scorso, ma i fatti sono stati resi noti solo oggi, i Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio hanno tratto in arresto un giovane tunisino di 21 anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minaccia aggravata nei confronti della sorella ventenne con la quale vive nello stesso alloggio.

Al termine di un litigio, il ventunenne pluri pregiudicato per reati contro la persona e spaccio di sostanze stupefacenti, ha aggredito la sorella, rea di voler uscire a pranzo con alcune amiche nel periodo di digiuno del Ramadan, contravvenendo così a uno dei precetti fondamentali dell’islam. L’uomo ha colpito al viso la donna con una serie di schiaffi. Non contento, ha preso una katana giapponese e l’ha puntata sulla gola della ragazza, minacciandola di morte se avesse provato a disobbedire ai doveri musulmani.

La vittima di questa furia però è riuscita a sfuggire alle grinfie di questo barbaro criminale e a chiudersi nella propria camera, da dove ha chiamato il 112 dei Carabinieri, chiedendone l’intervento. Così, una pattuglia radiomobile della territoriale della locale compagnia si è diretta verso l’abitazione, dove i militari accorsi hanno trovato il ventunenne ancora nella disponibilità dell’arma in precedenza utilizzata per minacciare la sorella.

Dopo avere immobilizzato il giovane fondamentalista, i carabinieri hanno fermato il giovane, che è sotto indagine per i reati commessi dal sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Francesca Parola. Successivamente è stato al momento portato nella locale Casa Circondariale, in attesa dell’udienza preliminare che si terrà nei prossimi giorni.

La vittima, invece, in preda a visibile terrore, è stata condotta al Pronto Soccorso del locale nosocomio, da cui è stata dimessa con alcuni giorni di prognosi per le lesioni riportate nell’aggressione.

Il fatto che però sorprende è che l’uomo – pur con numerosi precedenti penali – stia ancora in Italia e non sia stato invece espulso perché non in possesso dei requisiti minimi per cui uno straniero possa vivere nel nostro Paese. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.