La Sicilia sui volti delle donne in mostra al Museo Internazionale delle Marionette di Palermo

La bellezza e la complessità di un’isola che racchiude il mondo intero, le sue grandezze e le sue difficoltà negli sguardi delle donne ritratte in 64 fotografie esposte fino all’11 Luglio nel centro di Palermo. Un omaggio alla poesia della forza femminile

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Palermo – Sessantaquattro ritratti di donne siciliane contemporanee: la pittrice, la bottegaia, la prostituta, l’imprenditrice, l’impiegata del call center, la casalinga, la diplomatica, l’insegnante tutte a rappresentare l’universo femminile e, allo stesso tempo, la Sicilia, le sue ricchezze e le sue inevitabili miserie, ma vista dagli e con gli occhi delle donne.

Questa è in sintesi la mostra ‘Guardateci negli occhi’, aperta fino all’11 Luglio al Museo Internazionale della Marionetta ‘Antonio Pasqualino’ a Palermo. Curata da Monica Modica e Olga Nassis, la rassegna presenta i volti di donne con le loro storie, i loro ruoli e le classi sociali cui appartengono, formando appunto un ritratto della società siciliana contemporanea, declinata al femminile e in cui ogni ritratto è, di fatto, un mondo.

Attraverso le fotografie di 15 artisti siciliani, le curatrici hanno voluto fare emergere la forza delle donne e, allo stesso tempo, il vigore nascosto della Sicilia, danzante sempre sull’orlo del baratro eppure forte nella resilienza tipicamente femminile di chi ne ha viste tante e tante è pronta a vederne. Sicilia isolana, ma non isolata, vera e verista.

Allo stesso tempo, c’è un filo che regge la rappresentazione, quella ‘femminilizzazione’ del lavoro che in Sicilia lega il passato e il futuro con un presente irto di difficoltà, eppure gravido di possibilità. L’imprenditoria femminile siciliana è crescente nei numeri e nei ruoli di responsabilità, perfino nelle consorterie criminali – specchio minoritario della società siciliana, ma pure sempre specchi – perché la Sicilia cavalca la globalizzazione in un rapporto strano di amore e odio: alcune soccombono sotto il peso delle varie fiscalità (lo Stato e la criminalità si contendono spesso il disdoro nella coscienza della popolazione, ma temiamo sia un problema che riguardi l’Italia nella sua interezza ormai…), altre cavalcano l’onda del presente per scorrazzare sui mercati internazionali.

Ma la forza della rappresentazione fotografica ha il pregio di far emergere il punto di vista delle donne, esse stesse oggetto della vista e degli sguardi – ora di ammirazione, ora di invidia, ora di fustigazione smemorata (ci riferiamo a quel “chi non ha peccato scagli la prima pietra” che è un caposaldo dell’umanità del Dio Incarnato, ma che anche laicamente è un messaggio mica da ridere…).

In una regione che si spopola di uomini e donne giovani, con menti più fresche, le donne rimangono a presidiare il territorio, segno del tempo e immagine allegorica di una terra che non potrà che trovare la propria linfa rivoluzionaria e rivivificante se non nelle donne e dalle donne.

E non è un caso se ‘Guardateci negli occhi’ è un progetto nato dall’amicizia di due donne, desiderose di testimoniare il dolore e la miseria, la forza e la dignità, l’amore e la gioia, le tragedie e le speranze dell’umana vicenda attraverso gli occhi di donne siciliane.

Ma attenzione, non sono le donne in sé l’oggetto della rassegna fotografica, sono i loro sguardi piuttosto, quali passe-partout per leggere il presente alla luce del passato e con un occhio gettato oltre l’ostacolo del tempo, al futuro. Una specie di “flash mob iconico che riprenderà vita ogni volta che incrocerete lo guardo di una donna“, dice Monica Modica, perché in “mostra con loro tutti voi, nelle strade, al lavoro, all’interno delle vostre case, la capacità di ciascuno d’essere un valore aggiunto, pur nella diversità, con il fine comune d’essere artefici di un’azione costruttiva per tutti, di liberarci dalla contaminazione ambientale di una cultura passiva e parassitaria“, continua una delle curatrici.

Un progetto di rassegna incarnante “le speranze di due donne e madri che si specchiano negli occhi dei propri figli come se fossero gli occhi di tutti, una speranza che diventa azione costruttiva in ogni gesto, in ogni scelta, dalla più piccola, legata alla quotidianità, alla più impegnativa nel cercare di coinvolgere con il proprio entusiasmo chiunque entri in contatto noi“, spiega ancora Modica.

La mostra, sostenuta dalla Fondazione Ignazio Buttitta e dal Museo Internazionale delle Marionette, è stata realizzata con la generosa partecipazione di tanti artisti e la preziosa collaborazione di Giacomo D’Aguanno.

Se possiamo trovare un neo, la mostra non è fruibile di domenica. Un neo che – come le fotografie delle donne rimandano agli sguardi delle stesse – rappresenta l’errata interpretazione della declinazione necessaria per la divulgazione dei beni culturali siciliani, che dovrebbero essere gestiti in modo tale da superare molte delle incrostazioni che ne impediscono il pieno utilizzo come molla economica dell’isola. Mostra da vedere, ma dal lunedì al sabato. Pazienza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostra fotografica ‘Guardateci negli occhi’, a cura di Monica Modica e Olga Nassis – Museo Internazionale della Marionetta ‘Antonio Pasqualino’ , Piazza Antonio Pasqualino, 5, 90133 Palermo (zona Cala, porto turistico)

Giorni e orari di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00 – Ingresso libero

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