Rosberg strappa la pole a Hamilton, che si arrabbia come un bambino. Prenotate una visita a Jean Todt…

Hamilton non riesce a rintuzzare il compagno di squadra, manifestando il suo disagio dando buca per la tradizionale foto istituzionale post qualifiche. In seconda fila partiranno le due Ferrari di Vettel e Räikkönen, per via dell’arretramento di Bottas di tre posizioni. Todt sulla strage di Parigi ha preso lucciole per lanterne

San Paolo – Nico Rosberg partirà per la quinta volta consecutiva dalla pole position dalla griglia di partenza del Gran Premio del Brasile. Il pilota tedesco – alla sua ventunesima partenza al palo in carriera, la sesta stagionale – ha preceduto di soli 78 millesimi il compagno di squadra Lewis Hamilton. Terzo tempo per Sebastian Vettel, sulla prima Ferrari, seguito da Vallteri Bottas, sulla prima Williams. Al quinto posto Kimi Räikkönen, sulla seconda Rossa di Maranello, davanti a Nico Hülkenberg (Force India), Daniil Kvyat (Red Bull), Felipe Massa (Williams), Daniel Ricciardo (Red Bull) e Max Verstappen (Toro Rosso), ancora un volta in Top Ten.

La griglia però subirà delle modifiche per effetto di penalità inflitte a Bottas e Ricciardo. Al pilota finlandese ieri è stata comminato l’arretramento di tre posizioni, per aver superato Nasr in regime di bandiera rossa, in occasione dello stop di Alonso con il motore ko durante la seconda sessione di libere. Il pilota australiano della Red Bull invece sconterà la penalità di 10 posizioni in griglia per il montaggio di un nuovo propulsore.

Bottas dunque arretrerà dal 4° al 7° posto, beneficiando Räikkönen, Hülkenberg e Kvyat di una posizione. Mentre Ricciardo scenderà dal 9° al 19 posto, regalando una posizione a Verstappen, Nasr, Sainz, Perez, Ericsson, Grosjean, Maldonado, Button, Rossi e Stevens. Ricciardo partirà dunque accanto ad Alonso, che si è fermato subito in Q1 con il motore fuori uso.

Nelle due eliminatorie prima della lotta per la pole Hamilton aveva imposto il suo passo. In Q1 il pilota britannico precedeva Rosberg di 64 millesimi, Räikkönen di poco più di mezzo secondo e Vettel. Quinto tempo per Hülkenberg, seguito da Ricciardo e Kvyat, Verstappen e le due Williams di Bottas e Massa, che all’ultimo tentativo incontrava il connazionale di origine libanese Nasr, che lo ostacolava alla Junção. Con l’11° tempo Grosjean guidava il lotto degli inseguitori fuori dalla Top10, poi Nasr, Perez, Sainz ed Ericsson, ultimo a passare il taglio alla Q2. Eliminati Maldonado, Button, Rossi, Stevens e Alonso, fermo lungo il circuito con la monoposto ko, dopo la segnalazione giuntagli via radio di fermare ‘immediatamente’ la macchina. Il pilota spagnolo poi è stato ripreso dalle telecamere mentre mimava un bagno di sole, a dimostrazione di aver guadagnato un certo sense of humor britannico, frequentando di nuovo la McLaren.

Sempre Hamilton il più veloce in Q2, ma seguito a 2,63 decimi da Sebastian Vettel, poi il compagno di squadra Rosberg, Räikkönen, tutti entro 6 decimi. Quinto Bottas, che precedeva Hülkenberg, Kvyat, Verstappen, Ricciardo e Massa, ultimo a passare in Q3 a lottare per la pole position. Eliminati Nasr, Sainz, Perez, Ericsson e Grosjean, che compiva un errore alla Curva 6 e perdeva l’occasione per migliorare il tempo.

Due note polemiche.

La prima: Lewis Hamilton non si è presentato per la tradizionale foto post qualifiche. Un obbligo sportivo per la FIA, ma anche un gesto maleducato che mostra il nervosismo e la mancanza di professionalità del pilota britannico, capace di comportarsi come un bambino maleducato cui tolgono il giocattolo (la pole).

La seconda riguarda il presidente della FIA. Intervistato sugli attacchi di Parigi, Jean Todt – con le doti di un ballerino equilibrista sulla fune – non si è sbilanciato, se non per paragonare i morti assassinati a Parigi dai jihadisti islamici ai morti che ogni giorno periscono in incidenti stradali. Un paragone imbecille, degno di una pernacchia mondiale.

Domani, prima della partenza della gara, si manterrà un minuto di silenzio, già programmato per ricordare appunto i morti sulla strada, come atto di sensibilizzazione per la sicurezza stradale. Semplicemente la F1 – con una piccola annotazione – estenderà questa cerimonia ai morti di Parigi, senza però marcarne la finalità.

Se accadesse così, sarebbe un gesto ignobile, da esecrare, che coinvolgerebbe la responsabilità di chi ha votato Todt per presiedere la FIA. #PrayForParis

(Foto Mercedes AMG F1) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Primati

In prova: Rubns Barrichello (2004), Ferrari F2004, 1’09’’822 a 222,170 km/h di media

In gara: Juan Pablo Montoya (2004), Williams FW26/BMW, 1’11’’4737 a 217,038 km/h di media

Sulla distanza: Juan Pablo Montoya (2004), Williams FW26/BMW, 1h28’01’’451 a 208,517 km/h di media


ZONE DRS – Due Zone DRS nell’Autódromo José Carlos Pace di Interlagos, tra la Curva 3 e la 4, poi tra la Curva15 e la 1. Il primo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato all’apice della Curva 2, con punto di attivazione (Activation Point) collocato 20 metri dopo la Curva 3. Il secondo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato 30 metri dopo la Curva 13 e il punto di attivazione (Activation Point) 60 metri dopo la Curva 15.


Timing ufficiale (secondo il fuso orario di Roma)

Venerdì 13 Novembre 2015
13:00 – 14:30 Prove libere 1: diretta su Sky Sport F1 (207) e su RaiSport1
17:00 – 18:30 Prove libere 2: diretta su Sky Sport F1 (207) e su RaiSport1

Sabato 14 Novembre 2015
14:00 – 15:00 Prove libere 3: diretta su Sky Sport F1 (207) e su RaiSport2
17:00 – 18:00 (STIMA) Qualifiche: diretta su Sky Sport F1 (207) e Rai2

Domenica 15 Novembre 2015
17:00 – 19:00 (STIMA) Gara: diretta su Sky Sport F1 (207) e Rai1


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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.