Belgio, rischio nucleare: pillole di iodio saranno distribuite a tutta la popolazione

Finora la misura precauzionale, da attuare solo in caso di incidenti in impianti nucleari, riguardava i residenti in un raggio di 20 km da ogni centrale. Il governo federale di Brussels ha deciso di ampliare questo raggio a 100 km, rispondendo positivamente a una sollecitazione del Consiglio Superiore della Sanità. I Verdi: bloccare l’ampliamento delle centrali, riconvertire

Brussels – La popolazione del Belgio riveverà pillole di iodio, nel quadro delle azioni di prevenzione di eventuali incidenti nelle centrali nucleari del Paese. Lo ha annunciato il ministro federale della Sanità, Maggie De Block, in una seduta del Parlamento. Lo riferisce quotidiano francofono ‘La Libre Belgique‘.

Il governo federale belga ha così accolto la richiesta del Consiglio Superiore della Sanità e dell’Agenzia per il Controllo Nucleare, che chiedevano di estendere la distribuzione delle pillole di iodio a tutte la popolazione residente in un raggio di 100 chilometri dalle centrali nucleari esistenti in Belgio e nei Paesi confinanti (Olanda a Nord e Francia a Sud).

Finora infatti la misura riguardava solo i residenti nel raggio di 20 chilometri dagli impianti, ma la previsione di nuovi parametri ha imposto una riorganizzazione delle misure preventive e, di fatto, tutta la popolazione del Belgio è interessata dalla nuova distribuzione.

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Lo iodio serve a proteggere la tiroide in caso di fughe radioattive. Il governo non lo dice, ma di certo la decisione ha subìto un’accelerazione dall’attacco jihadista nella capitale belga, a seguito del quale sono state trovate prove di uno studio preventivo dei terroristi, finalizzato al compimento di un attentato a un impianto nucleare.

La notizia è stata accolta positivamente dai verdi di Ecolo. Jean-Marc Nollet ha dichiarato a “La Libre Belgique” che è una buona notizia, perché il governo finalmente ha risposto positivamente alle indicazioni del Consiglio Superiore della Sanità. “Ma attenzione, non è per il fatto che ciascuno riceverà le proprie pillole che il rischio nucleare non esiste più. Ossia, le conseguenze sanitarie, ambientali ed economiche di una tale catastrofe non sono sgombrate perché si distribuiscono delle pillole”, ha commentato Nollet.

I verdi belgi sostengono infatti che la questione di fondo è affrontare il tema nucleare, per avviare scelte ecocompatibili che consentano di superare il ricorso all’energia atomica. Partendo dalla misura adottata dal Governo Michel, Nollet ricorda che “l’unica soluzione è rispettare il calendario originario di abbandono del nucleare” e, anzitutto, di non prolungare la vita operativa degli impianti “Doel 1 e 2 e di sospendere il rilancio dei reattori danneggiati di Doel 3 e Tihange 2, come chiesto dalla Germania, dal Lussemburgo e da latri cittadini”. In questo quadro, “la distribuzione delle pillole [di iodio, ndr] non è ch la prima tappa verso un ritorno alla ragione”.

La produzione di energia attraverso gli impianti nucleari ha reso il Belgio quasi indipendente, consentendo l’abbattimento dei costi di distribuzione. Tuttavia le nuove tecnologie ecocompatibili e i rischi connessi alle ipotesi di un attacco terroristico stanno spingendo i governi europei verso scelte radicali in tema energetico, in una prospettiva di abbandono del nucleare nel lungo termine.

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