Il ministro della Giustizia Orlando si candida al nobel per la Chimica: “migranti gestiti da Isis”. Scoperta dell’acqua calda

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha confermato alla Commissione Schengen che il traffico e i flussi di migranti sono gestiti e orientati da ‘agenti’ dello Stato Islamico operanti in Libia. Anche in Italia? Davvero una cosa che nessuno avrebbe mai potuto sospettare – VIDEO INTEGRALE

Roma – Senza l’ombra di una laurea, ma da candidare al Nobel per la Chimica.

È il ministro della Giustizia della Repubblica Italiana, Andrea Orlando, assiso al ‘trono’ di via Arenula per meriti di partito, con una filiera certificata dal PCI al PD, senza soluzione di continuità. Che oggi ha scoperto l’acqua calda (è perfino più facile d’estate…).

Da almeno due anni la Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia criticano la politica ‘aperturista’ del Governo verso l’incontrollato afflusso di migranti clandestini verso l’Italia, sottolineando il pericolo dell’inflitrazione di jihadisti tra le persone che arrivano nel nostro Paese dichiarandosi profughi di guerra o perseguitati di varia natura.

Dichiarazioni che precedono la richiesta di asilo di prassi, ma che i numeri ufficiali del Ministero dell’Interno puntualmente smentiscono, visto che solo il 7% dei richiedenti asilo ottiene il riconoscimento dello status, mentre il restante si perde nell’anonimato della clandestinità. Il numero degli espulsi e rinviati nel Paese di provenienza è risibile sia in assoluto che in relazione al totale degli arrivati in Europa. Ben il 72% degli arrivati è maschio e senza famiglia al seguito, in modo preponderante con un’età da servizio militare, buona salute ed efficienza fisica.

Chi ha a cuore il tema della sicurezza nazionale – anche in termini europei – direbbe che trattasi di una buona base di combattenti potenziali. Naturalmente non tutti lo sono, ma dei 250mila scomparsi dal ‘radar’ delle autorità dall’inizio del 2015 a oggi, basterebbe che l’1% di costoro avesse intenti bellicosi, per assicurare che 2.500 jihadisti possano andare in giro per l’Italia e l’Europa senza ostacoli di sorta (o quasi).

Una evidenza lapalissiana che oggi però è entrata nel novero della conoscenza del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha scoperto l’acqua calda e – per questo motivo – va candidato ufficialmente dal Governo Renzi al Nobel per la Chimica.

Chiamato in audizione presso la Commissione bicamerale Schengen, Orlando ha dichiarato che dalle informazioni disponibili risulta in corso una serrata verifica investigativa sull’ipotesi che fiduciari dell’Isis svolgano ruoli cruciali di controllo e di indirizzo nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia, provvedendo anche a dare direttive sui criteri di distribuzione territoriale dei migranti”, senza dare ulteriori dettagli, per mantenere “il segreto investigativo gravante sulle attività”. Come se già averne parlato in un’audizione pubblica non fosse già un fatto grave, che mette sull’avviso chi è impiegato in questi traffici.

Ora, se queste parole non provenissero da un ministro della Giustizia in carica, si potrebbero criticare politicamente.

Ma è un ministro della Giustizia in carica ad averle affermate di fronte a un organo del Parlamento, di fatto negando quanto il Governo nella sua interezza ha finora dichiarato.

Il Governo che smentisce il Governo è un fatto grave, ma che le opposizioni non chiedano la rimozione di Orlando è un fatto ancora più grave, che dà la misura della crisi in cui versa la Repubblica italiana.

Una crisi di credibilità assoluta.

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