Renzi: ‘Ue e Italia su stessa barca. Rischio di una deriva burocratica’

Il presidente del Conislgio durante le comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo cita Lula: “Europa mai così rassegnata e stanca”. E sottolinea: “Le riforme istituzionali e costituzionali condizione per stare al tavolo europeo”. Quanto al lavoro, “la modifica delle regole non è una materia a piacere da portare e che possiamo togliere o mettere”

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Roma – “Non ho mai visto l’Europa e gli Stati europei così rassegnati, pessimisti e stanchi”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi cita questa frase dell’ex presidente del Brasile Lula incontrato nei giorni scorsi, durante le comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo. E parla del “rischio di una deriva tecnocratica e burocratica non lo avverte solo questo governo e questo Parlamento ma è dentro, insito, nell’animo e nel cuore di chi da anni si batte per un’Europa degna di questo nome”.

Nei prossimi mesi avremo le elezioni europee, le nuove istituzioni europee e “il semestre di presidenza italiana cui il precedente governo guidato da Enrico Letta, che saluto e ringrazio, ha dato stimolo e punti di riferimento”, ha detto ancora Renzi sottolineando che “Italia e Europa non sono controparte ma sono sulla stessa barca”. “Le riforme istituzionali e costituzionali sono una grande novità, non nei contenuti ma nella consapevolezza di tutte le forze politiche che sono viste di assoluto buon occhio e sono una condizone per stare al tavolo europeo“, ha poi aggiunto il premier ricordando che “la modifica delle regole sul lavoro non è una materia a piacere da portare e che possiamo togliere o mettere, su questo il Parlamento con la delega avrà l’occasione per una grande riflessione”. Perché “i nostri numeri della disoccupazione giovanile gridano vendetta“. “In questi 20 anni si è pensato di creare lavoro per decreto e si è fallito, si è pensato di ridare garanzie a una generazione attraverso il moltiplicarsi di norme e si è fallito nuovamente” e “oggi la disoccupazione giovanile è a un livello atroce”, ha aggiunto il premier.

Quanto ai tagli previsti dalla spending review “abbiamo ancora margine ampio” e il governo rivelerà le sue decisioni “nelle sedi parlamentari, come è giusto che sia, dopo un’analisi politica, perché il commissario ci ha fatto un elenco, toccherà a noi, come parte politica, decidere cosa tagliare, dove vogliamo intervenire e dove no”.

Sul‘Ucraina si lavora per una “soluzione politica, rispettosa del diritto internazionale, che non faccia tornare indietro rispetto a un disegno di cortina di ferro, che probabilmente è soltanto negli incubi di alcuni protagonisti di questa vicenda, ma che noi dobbiamo scongiurare”, ha affermato inoltre Renzi aggiungendo che l’Italia considera il referendum in Crimea “illegittimo”. “C’è la necessità di una azione concreta da parte di tutte le istituzioni, in particolar modo dai Paesi del G8, per cercare di addivenire a una soluzione che non può prescindere dal ruolo della Russia -ha detto Renzi-. Al fianco dei nostri alleati noi continueremo in questa direzione sulle sanzioni, che siano graduali e reversibili perche’ immaginiamo di tenere aperto il canale di dialogo”.

(Credit: Adnkronos)