Nomine. Descalzi, un fisico alla guida operativa di Eni. Emma Marcegaglia presidente in conflitto di interessi

Una risorsa interna come Ad, una imprenditrice e fornitrice dell’Eni alla presidenza. Si poteva fare meglio o è una scelta deliberata per archiviare uno dei problemi dell’economia italiana (in periferia e al centro): i conflitti di interesse

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Roma – Ieri sera la designazione di Claudio Descalzi alla carica di Amministratore Delegato di Eni è stato un segno di continuità, non solo perché il neo-Ad è una risorsa interna del “Cane a Sei Zampe”, ma anche perché era sostenuto dall’uscente Paolo Scaroni, sostituito come una mozzarella scaduta, ma ancora ottima: resta un mistero tutto italiano la sostituzione di chi ha lavorato bene e con una sensibilità strategica particolare, in un momento di grandi scossoni in ambito energetico. Mistero in realtà solo tale sotto il profilo formale, perché sotto quello sostanziale è la continuazione degli effetti perversi della partitocrazia con altri mezzi. Infatti, le critiche a Scaroni vengono da sinistra (con particolare attenzione ai numeri), l’apprezzamento da destra (con un ragionamento sulle alleanze internazionali e sulla propensione strategica della società).

Claudio Descalzi nasce a Milano nel 1955 e si laurea in Fisica nel 1979 al Politecnico meneghino. Prima di diventare amministratore delegato è stato, dal 30 luglio 2008, direttore generale della Divisione Exploration & Production, il cuore delle attività dell’azienda.

È presidente di Assomineraria e vice presidente di Confindustria Energia. A 26 anni ha iniziato la carriera in Eni come ingegnere di giacimento. È diventato poi Project Manager per lo sviluppo delle attività nel Mare del Nord, in Libia, Nigeria e Congo.

Nel 1990 è nominato Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia. Nel 1994 ha assunto il ruolo di Managing Director della consociata Eni in Congo e nel 1998 è diventato Vice Chairman & Managing Director di Naoc, la consociata Eni in Nigeria.

Dal 2000 al 2001 ha ricoperto la carica di Direttore dell’area geografica Africa, Medio Oriente e Cina, mentre dal 2002 al 2005 è nominato Direttore dell’area geografica Italia, Africa e Medio Oriente, ricoprendo inoltre il ruolo di Consigliere di Amministrazione di diverse consociate Eni dell’area.

Nel 2005 è diventato Vice Direttore Generale di Eni – Divisione Exploration& Production. Nel 2012 Descalzi è stato il primo europeo ad aver ricevuto il prestigioso premio internazionale SPE/AIME “Charles F. Rand Memorial Gold Medal 2012” dalla Society of Petroleum Engineers e dall’American Institute of Mining Engineers (AIME).

20140415-emma-marcegaglia-308x208Emma Marcegaglia, industriale dell’acciaio con interessi nell’energia, è stata al vertice di Confindustria. Nata a Mantova nel 1965, è figlia di Steno Marcegaglia, fondatore dell’omonimo gruppo. Laureata con lode in Economia Aziendale nel 1989 all’Università Luigi Bocconi, durante gli anni universitari trascorse un periodo di otto mesi negli Stati Uniti, dove frequentò il secondo anno del “Master in Business Administration” presso la New York University, ma alla fine non lo conseguì.

La neo-presidente in pectore dell’Eni ha un profilo professionale e industriale con evidenti conflitti di interesse tra quelli della società e quelle di famiglia. Se questo è il rinnovamento renziano, ci chiediamo che dimensione abbia la restaurazione.

Per pura combinazione, oggi il Gruppo Marcegalia ha annunciato la chiusura di un impianto a Milano, con 169 persone in via di licenziamento.

Forse per dare il segno di un vero cambiamento, le scelte avrebbero dovuto essere altre. O forse si vuole archiviare il tema di uno dei problemi centrali dell’economia italiana – sia al centro che in periferia – ossia quello dei conflitti di interesse che concorrono a bloccare lo sviluppo di un’economia davvero libera e che non riguardano solo politici nazionali, ma politicanti e burocrati locali, che spesso nascondono le proprie attività sotto le gonne di mogli, madri, figlie, amanti, prestanome e che impongono ai concorrenti – in modo occulto – la morsa della burocrazia mortifera.

Ottimo, bravo Renzi.

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