Arrestato il latitante di ‘ndrangheta Nicola Pignatelli in un bar di Santo Domingo

Inserito nell’elenco del Viminale dei 100 latitanti più pericolosi, il 43enne è ritenuto elemento di vertice della cosca Mazzaferro e legato alla cosca Ursino-Aquino. Era ricercato per associazione per delinquere di stampo mafioso e reati di droga. Non era armato e non ha opposto resistenza. Il procuratore Nicola Gratteri: “Abbiamo ottenuto l’espulsione, domani in Italia”. Alfano: “Altra importante vittoria dello Stato”

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Roma – È stato localizzato a Juan Dolio, a Santo Domingo, e arrestato dal Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia, insieme a Interpol Roma e uomini della questura di Reggio Calabria, il latitante della ìndrangheta Nicola Pignatelli, 43 anni, latitante dal 2011 e ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis) e reati connessi con il traffico di droga.

L’uomo, inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi dal ministero dell’Interno, è stato condannato in primo grado a 13 anni e 6 mesi perché ritenuto elemento di vertice della cosca Mazzaferro-Ursino-Aquino di Gioiosa Ionica, attualmente ritenuto uno dei più potenti cartelli della ‘ndrangheta dedito al traffico internazionale di droga. Pignatelli, hanno riferito all’agenzia di stampa Adnkronos qualificate fonti investigative, si trova già in stato di arresto in una caserma della polizia di Santo Domingo.

L’Interpol di Roma ha già avviato i canali per l’estradizione del boss o l’immediata espulsione, che secondo le indicazioni del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, è già stata decisa dalle autorità dominicane. Il boss è stato arrestato alle 16,45 ora di Santo Domingo, riconosciuto dagli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della questura di Reggio Calabria, da giorni nella capitale dominicana sulle tracce del latitante. Non era armato ed è rimasto sorpreso dell’arrivo degli investigatori, mentre era seduto a un bar. Quando sono scattate le manette, non ha opposto resistenza.

L’arresto di Nicola Pignatelli si inserisce in un più ampio dispositivo di intervento disposto dal ministero dell’Interno, attraverso il ‘Focus on crime‘, un piano d’azione nazionale e transnazionale contro la criminalità organizzata di tipo mafioso calabrese, la  ‘ndrangheta.

Ancora una volta grazie alla straordinaria attività di cooperazione investigativa internazionale tra Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia di Stato, Interpol e Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, è stata messa a segno un’altra importante vittoria dello Stato con l’arresto del pericoloso latitante Nicola Pignatelli, ricercato dal 2011 e ritenuto elemento di vertice del clan Mazzaferro di Gioiosa Ionica“, ha detto Alfano complimentandosi con il Capo della Polizia, Alessandro Pansa.”Abbiamo ottenuto l’espulsione di Nicola Pignatelli: già domani il boss sarà in Italia“, ha dichiarato il procuratore aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.

Un arresto importante – ha definito l’operazione Gratteri – e dimostra come noi siamo credibili sul panorama internazionale. Infatti le Polizie degli altri Paesi, soprattutto dell’America del Sud e degli Stati Uniti collaborano molto bene con noi“. “I trafficanti di droga della ‘ndrangheta – ha sottolineato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria – sono in giro per il mondo a continuare la loro attività. Diamo loro la caccia senza sosta: dobbiamo catturarli“.

Sulla stessa linea il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, per il quale “la cattura dei latitanti è sempre un segno che lo Stato vince e lotta con forza ed efficacemente contro le organizzazioni criminali, soprattutto quelle dedite ai traffici internazionali di stupefacenti“. “Ancora una volta – ha sottolineato Roberti – questa cattura è il frutto di una incisiva azione di coordinamento investigativo dello Sco sotto la direzione della Dda si Reggio Calabria“.

(Credit: Adnkronos/Ign)