Gaza, Hamas viola la tregua, Israele risponde. Finito il cessate il fuoco”. Egitto cancella colloqui al Cairo

Lo stop era scattato alle 8 ora locale, le 7 in Italia, e prevedeva una tregua umanitaria di 72 ore. In Egitto attesi in giornata i delegati dell’Anp, del governo di Tel Aviv e esponenti di Hamas. Secondo Amos Yadlin, ex comandante dell’intelligence militare, la tregua potrebbe essere stata violata da miliziani di Hamas che non sapevano fosse scattato il cessate il fuoco

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La tregua umanitaria di 72 ore scattata alle 8 local, le 7 in Italia, tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza è saltata. Poco prima del cessate il fuoco bilaterale, nel territorio palestinese si erano registrati intensi raid da parte delle forze israeliane.

Lanci di missili di Hamas e scontri di terra nel Sud della Striscia, presso il valico di Rafah, si sono però verificati dopo circa due ore e mezzo, causando la massiccia risposta israeliana.  Israele ha aspettato altre due ore per comunicare alle Nazioni Unite la fine del “cessate il fuoco”.

Tuttavia per tutta la mattina, Israele e Hamas si sono scambiati accuse sulle responsabilità delle violazioni. Secondo fonti diplomatiche israeliane, i militari hanno aperto il fuoco “solo per rispondere agli attacchi di Hamas“, mentre esponenti del movimento terrorista hanno accusato “il nemico di non rispettare il cessate il fuoco“. Secondo quanto riferito da una fonte del governo israeliano al quotidiano “Haaretz”, è stato il coordinatore militare israeliano nei Territori ad annunciare all’inviato dell’Onu Robert Serry che l’accordo sul cessate il fuoco con Hamas è stato annullato.

Times of Israel ha citato però l’interessante punto di vista di Amos Yadlin, ex comandante dell’intelligence militare, secondo il quale la tregua sarebbe stata fatta saltare a causa di un’incursione di miliziani di Hamas che non erano a conoscenza del fatto che fosse scattato il cessate il fuoco alle 8.

La risposta israeliana però non si è fatta attendere. Il bilancio sarebbe per ora di 40 morti e 200 feriti, secondo quanto riferito dalla tv satellitare al-Arabiya, che cita fonti mediche. La tv concorrente al-Jazeera parla invece di 30 morti e 200 feriti a causa di raid aerei israeliani e degli scambi di colpi di artiglieria in varie località della Striscia.

L’esercito israeliano ha comunicato oggi che cinque militari sono rimasti uccisi dall’esplosione di una granata lanciata dai militanti palestinesi lungo il confine con la Striscia. Dall’inizio dell’offensiva 61 soldati israeliani hanno perso la vita.

In ogni caso, non si ferma lo sforzo diplomatico internazionale condotto per iniziativa dell’Egitto. I governo del Cairo invitato Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a inviare le loro delegazioni a negoziare nella capitale egiziana, dopo che le parti avevano accettato la tregua e si ritiene che il tentativo di giungere a una posizione comune non sarà interrotto dalla fine della tregua di questa mattina. Nella delegazione dell’Anp dovrebbero esserci esponenti di Hamas. L’arrivo dei delegati al Cairo potrebbe avvenire in giornata, come scrive il sito israeliano Harutz Sheva.

ULTIMORA: Al contrario di quanto precedentemente comunicato, l’Egitto ha deciso di cancellare i colloqui tra israeliani e palestinesi. Lo ha comunicato al quotidiano Al-Ahram una fonte palestinese che avrebbe dovuto partecipare ai negoziati al Cairo.

L’accettazione da parte israeliana di esponenti di Hamas nella delegazione dell’Anp è considerata dagli analisti un fatto volto a rendere più forte la legittimazione di Abu Mazen a rappresentare il popolo palestinese e, allo stesso tempo, di delegittimare il movimento islamista che sta imponendo il maglio dittatoriale a Gaza.

Secondo Elhanan Miller, corrispondente di Times of Israel a Erez, l’ospedale da campo eretto nei pressi del valico per curare i feriti palestinesi, è deserto: Hamas impedirebbe ai civili di recarvisi per ricevere assistenza umanitaria.

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