Islamisti libici come i ‘colleghi’ dello Stato Islamico: a Bengasi rinvenute 40 teste decapitate

Il macabro ritrovamento in una caserma che era controllata da milizie islamiste, usata come “caserma di torture” ed esecuzioni sommarie, riconquistata al termine dell’operazione “Bat Hell” (Pipistrello del Diavolo” condotta dall’Esercito libico legittimo e dalle milizie del generale Khalifa Belqasim Haftar

20150211-hds-fnd-begzi-655x422


Tunisi – Quaranta teste umane senza corpo sono state portate all’obitorio di Bengasi, città nella parte orientale della Libia orientale e capitale della Cirenaica. Erano state ritrovate in una caserma in precedenza controllata da milizie islamiste, riconquistata dall’Esercito libico legittimo, affiancato da unità combattenti fedeli al generale Khalifa Haftar, coordinatore dell’Operazione Dignità della Libia dal maggio 2014.

Lo riportano fonti mediche libiche citate dall’Ansa. Il ritrovamento è avvenuto dopo un’operazione delle forze speciali di Tobruk, città della Tripolitania dove si è rifugiato il Parlamento eletto democraticamente e il governo riconosciuto dalla Comunità Internazionale. 

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale egiziana ‘Mena’, i poveri resti sono stati trovati in una struttura di Bou Atny, nei pressi della capitale della Cirenaica.

Dalla stessa fonte medica la conferma che “le teste sono ora conservate nelle celle frigorifero dell’obitorio per essere visionate dal medico legale e per dare modo al riconoscimento dell’identità delle vittime da parte dei familiari“.

20150211-shcofbngzrev-250x264Ieri le forze speciali dell’esercito libico e le milizie di Haftar –  al termine di un’operazione denominata “Bat Hell” (“Pipistrello del Diavolo”) – erano riuscite a riprendere il controllo della caserma di Bou Atny, dopo aver neutralizzato le milizie jihadiste della “Majlis al Shura”, conosciuta internazionalmente anche come Shura Council of Benghazi Revolutionaries, l’alleanza di gruppi islamisti che compende Ansar al-Sharia, Scudo Libico 1 e Alba Libica, che hanno giurato fedeltà e adesione al sedicente e autoproclamato Stato Islamico.

Gruppi che gestiscono il traffico di migranti verso l’Italia, di cui nelle ultime ore si parla per l’ennesima strage nel Mediterraneo. Una strage che gli analisti tendono a inquadrare in una strategia deliberata di guerra psicologica verso l’Italia, dove – come è noto – la sensibilità popolare per la vita umana è altissima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!