Cannes: è il turno del quarto italiano al festival, Roberto Minervini presenta ‘Louisiana’

Già a Cannes nel 2013 con “Stop The Pounding Heart”, Minervini torna con una storia a metà tra documentario e fiction

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Cannes – Per Roberto Minervini è un ritorno molto atteso, dopo la proiezione speciale di “Stop The Pounding Heart” nel 2013, che indagava la vita rurale di una piccola comunità in Texas. Con Louisiana (The Other Side), metà documentario e metà fiction, Minervini torna per osservare il clima di violenza e povertà del Nord della Louisiana. La pellicola sarà presentata nella sezione Un Certain Regard, la cui giuria è presieduta da Isabella Rossellini.

Il regista, quarto italiano al festival, ha spiegato da dove è venuta l’idea dell’intero progetto: “Ho iniziato a viaggiare a West Monroe, in Louisiana, per conoscere la famiglia di Todd Trichell, padre del giovane che compariva in Stop The Pounding Heart. Todd ha combatutto duramente con la povertà quando era giovane, proprio in Louisiana, per poi trasferirsi in Texas. D’altra parte la sua famiglia rimane a West Monroe e lì la vita di ogni giorno è durissima.”

Minervini ha cercato poi di inquadrare il panorama cinematografico italiano dal suo particolare punto di vista: “Essendo un italiano che vive negli States, vedo un processo di lavorazione completamente diverso da quello che uso di solito. Negli Stati Uniti il cinema indipendente è come fosse in uno stato comatoso, mentre in Italia sta rifiorendo. In questo momento l’Italia ha molti registi di talento.”

Parlando delle sue ispirazioni professionali e di quegli autori che lo hanno formato, Minervini ha poi indicato alcuni nomi per lui imprescindibili: “Prendo molta dell’ispirazione dalla fotografia e dal photogiornalismo, specialmente da David Turnley, Jim Goldberg, William Gedney e Mike Brodie, per citarne qualcuno. I registi che ammiro di più sono Ozualdo Candeias e Allan King.”

In Concorso oggi ci sarà, invece, Jacques Audiard con “Dheepan”, dramma su un combattente per la libertà dei Tamil costretto a fuggire in Europa alla fine della guerra civile nello Sri Lanka. Il regista di “Un sapore di ruggine e ossa” si è avvalso per questo suo nuovo film di attori non professionisti.

In competizione anche la Cina con Hou Hsiao-Hsien, che presenta “Nie Yinniang” (The Assassin), molto apprezzata durante la proiezione alla stampa avvenuta nella serata di ieri.

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