Un ritorno al futuro sul filo della memoria: il 1988 di McLaren e Honda, di Senna e Prost, inizio di una grande storia d’amore e rivalità sportive
Un anno memorabile nella storia della Formula 1, con il confronto tra Prost e Senna, due mastini vincitori di 15 gare su 16, un dominio assoluto siglato McLaren-Honda
L’obiettivo da centrare era una squadra che potesse sbalordire, un’impresa senza precedenti e Ron Dennis affrontò la sfida, mirando alla partnership con la Honda. Allo stesso tempo riuscì a portare nel team, dopo lunghe trattative, il brasiliano Ayrton Senna, un pilota giovane quanto ormai affermato. Bersaglio centrato con risultati straordinari per Sir Ron Dennis, top manager dall’occhio sopraffino!
Il 1988 fu un anno di transizione tecnica, dal motore turbo ai propulsori aspirati e le squadre si trovarono di fronte alla scelta delicata: quale architettura scegliere? La McLaren optò per la progettazione di un’ultima monoposto turbo siglata Mp4/4 e lanciò la contestuale progettazione di una nuova unità aspirata, la Mp4/5 in vista del 1989. Gordon Murray supervisionò entrambi i lavori.
Tappetto rosso per la nuova miss: la McLaren Honda Mp4/4 Turbo 1988 mise subito in mostra una superiorità quasi disarmante e, al di là delle prestazioni, impressionò la facilità di adattamento a una pista come Imola, difficile da interpretare.
Premesse per scatenare scintille con due personalità come Ayrton Senna e Alain Prost. Nel 1988 il loro rapporto in squadra fu all’insegna del rispetto reciproco e di grande professionalità. Cominciò uno studio reciproco che sfociò, negli anni successivi, in una lotta fratricida, non sempre sulla linea del fioretto!
Primo round del mondiale 1988 in Brasile, sulla pista di Rio de Janeiro. Per Senna e per la McLaren, subito pole position. Ma la gara fu compromessa da un papocchio regolamentare. Senna ruppe il cambio sulla sua monoposto nell’istallation lap, corse ai box e prese il muletto, con cui prese il via dal fondo della griglia. Poi, dopo una furiosa rimonta, arrivò la doccia fredda: bandiera nera per uso irregolare della monoposto di riserva. Come fu possibile?
Di fatto, gli annali riportano la vittoria di Prost nella prima gara della stagione, finita subito dopo il traguardo per la fine del carburante. A Woking si era sperimentato in sistema di sfere di plastica che limitavano la capienza del serbatoio, in modo tale da risparmiare sul peso. Il motore Honda, con i suoi parchi consumi, faceva il resto. Agli avversari le briciole (e tanta acidità di stomaco…).
Replica della superiorità della McLaren a Imola, dove Ayrton Senna vinse il suo primo Gran Premio davanti a Prost. Il duo McLaren distrusse la timida concorrenza, terminando la corsa con il doppiaggio di tutti gli avversari. Mortificante…
Tappa successiva a Montecarlo, un tracciato segnato da Senna: pole position con un vantaggio di un secondo e mezzo su Prost, roba da calendario e non da cronometro. In gara il brasiliano perse la concentrazione andando a sbattere prima dell’ingresso del tunnel. Alain Prost portò a casa la vittoria con intelligenza, una lezione per la smania di Ayrton.
Il pilota brasiliano tornò a vincere nelle due gare successive, a Montréal e Detroit, facendo gran bottino di punti e recuperando sul compagno di squadra. Il pilota francese dominò a Le Castellet, dopo un bel duello in pista con Ayrton.
Risposta di forza, via con lo champagne: Senna infilò quattro vittorie in Gran Bretagna, Germania, Ungheria e Belgio e prese la testa della classifica piloti. Poi lo stop al Gran Premio d’Italia, dodicesima prova del Mondiale di Formula 1, dove la McLaren-Honda subì l’unica sconfitta della stagione. Prost si fermò a metà gara con il motore rotto e, all’ultimo giro, Senna venne spinto fuori pista alla prima variante dal doppiato Jean-Louis Schlesser su Williams-Judd.
Per le Ferrari fu un trionfo, con il successo di Gerhard Berger davanti a Michele Alboreto. Qualche settimana prima, il 14 agosto, era morto Enzo Ferrari e la doppietta di Monza fu sentito come un segno del destino.
Cominciò il countdown per l’assegnazione del titolo mondiale piloti e si arrivò a Suzuka per il duello finale.
Nel Gran Premio del Giappone Prost era al comando del Mondiale. Se Senna avesse vinto e Prost fosse arrivato secondo, il brasiliano si sarebbe laureato Campione del Mondo. Ayrton conquistò la pole position, ma al via il motore Honda ebbe qualche problema. Venne sfilato da metà gruppo, poi riprese il ritmo, mentre Alain Prost si era già portato al comando.
Dalla dodicesima posizione iniziò la rimonta del brasiliano a suon di sorpassi. La pioggia cominciò a scendere leggera su Suzuka, con Prost sempre al comando, ma in una situazione ideale per Senna. A metà corsa Prost era stato agguantato. Sul rettilineo di partenza partì l’attacco e….Ayrton Senna da Silva diventava Campione del Mondo di Formula 1 per 1988. Ovazione per Ayrton, vero eroe della corsa.
Per la McLaren-Honda la stagione 1988 fu un dominio totale, con 15 vittorie su 16 gare disputate: dieci doppiette, 15 pole position, ben 13 siglate da Senna. Solo a Monza entrambe le McLaren non arrivarono a podio (e in fondo). Un anno indimenticabile per il team di Woking, un binomio straordinario – McLaren-Honda – un anno storico per la Formula 1.
Chissà se Ron Dennis ha ripercorso, sul filo della memoria, quella straordinaria stagione, quando ha firmato il contratto che tornerà a legare questi due storici brand dell’automobilismo dal 2015. Chissà se ha pensato a Senna e Prost, chissà…
L’arrivo del GP del Giappone 1988: Ayrton Senna vince il primo titolo iridato
https://www.youtube.com/watch?v=YpoEiGh5etc
ROSS