La Lazio vince il derby di Coppa Italia e vola in Europa

La Roma con questa sconfitta chiude una stagione da dimenticare. La finale di Tim Cup è decisa da una zampata di Lulic al ventottesimo minuto del secondo tempo

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Vola sempre più in alto Olimpia, l’aquila del popolo biancoceleste, per celebrare una vittoria leggendaria, che rimarrà indelebile nella storia del derby della capitale. La Lazio vince con merito la finale di Tim Cup, dopo aver giocato una gara attenta e ordinata, concedendo poco o nulla a una Roma spaesata e a corto di idee. La partita non è certamente spettacolare, soprattutto nella prima frazione, dove predomina la paura di perdere. Un Klose con le polveri bagnate e un Destro preferito a sorpresa a Osvaldo fanno annotare le uniche due chances degne di considerazione.

La ripresa è più spumeggiante, con le due squadre che si allungano e a giovarne un minimo è lo spettacolo. L’occasione più ghiotta arriva ancora per la squadra di Petkovic, con Klose servito in aerea da un preciso tocco di Mauri, che manca di un soffio il tap in vincente. È il preludio al gol, che arriverà pochi minuti dopo grazie al “killer instinct” del bosniaco sotto porta dopo un cross di Candreva, smanacciato malamente da Lobont.

Al triplice fischio esplode tutta la gioia laziale. La fotografia della stagione giallorossa sta tutta nel “vaffa” di Osvaldo (entrato a poco più di un quarto d’ora dalla fine) ad Aurelio Andreazzoli. Finezze…da terzo tempo…

Un plauso è doveroso concederlo soprattutto all’allenatore biancoceleste Vladimir Petkovic, entrato in punta di piedi dalla porta di servizio, in un clima di totale scetticismo e pessimismo leopardiano. Il tecnico di Sarajevo, nonostante non vantasse alcuna esperienza sui palcoscenici calcistici di primo piano, ha sapientemente costruito una Lazio quadrata e con un bel gioco, riuscendo a tirare fuori il massimo da ogni singolo giocatore. La fiducia e la stima nei suoi confronti sono cresciute gara dopo gara da parte di tutto l’ambiente calcistico biancoceleste e non solo. Petkovic ha mantenuto costantemente un aplomb britannico, facendosi apprezzare anche per eccellenti qualità umane.

Unica pecca che gli si può attribuire, un girone di ritorno quasi infernale, ma con una rosa così risicata e tre competizioni da giocare non si poteva certo pretendere di più (la Lazio tra campionato, Europa League e Coppa Italia ha disputato quasi 60 partite).

Grandi meriti al presidente Lotito e al Ds Ighli Tare per aver scovato un tecnico così preparato nell’anonimo campionato svizzero. Proprio Lotito nelle interviste post gara ha promesso di rendere ancor più competitiva la squadra, per affrontare al meglio la stagione che verrà. Ci sarà una Supercoppa da giocare contro la Juventus e un’Europa (League) da conquistare.

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Alessandro Ceci

Sono laureato in Scienze della Comunicazione e ho collaborato con diverse testate nazionali, occupandomi di cronaca locale. Nel 2012 mi sono trasferito a Milano per completare la mia formazione. Da sempre appassionato di calcio, ho curato la pagina sportiva della redazione di Frosinone per “Il Tempo” di Roma. Nello stesso periodo ho collaborato con Tuttosport come corrispondente del Frosinone Calcio. Sono cresciuto a "pane e pallone", ma mi interesso di tennis, basket e volley. Su THE HORSEMOON POST scriverò di palle (calcio, tennis, basket e volley)...