Morsi parla alla tv: esercito rientri nei ranghi. Morti e feriti a Giza. I Fratelli Musulmani incitano al “martirio”

Il presidente ha parlato da poco alla tv di Stato. Sono l’unico presidente legittimo, votato in elezioni libere e democratiche. Dirigenti di alto rango dell’organizzazione fondamentalista incitano alla resistenza contro gli oppositori al regime di Mohamed Morsi, che ha rigettato l’ultimatum dell’esercito. Rientra in campo El Baradei

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La tensione tra il popolo libero e i militanti vicini ai Fratelli Musulmani sta salendo progressivamente al Cairo e in tutto l’Egitto. A Giza, quartiere della capitale, fonti mediche che sette persone sono morte durante gli scontri tra manifestanti pro e contro il presidente egiziano Mohamed Morsi.

Le stesse fonti confermano che molte persone sono arrivate nei centri medici con ferite di arma da fuoco, alcune di esse sarebbero in gravi condizioni.

20130703-elbaradei_300x200Gli scontri sono seguiti al rifiuto da parte di Mohamed Morsi dell’ultimatum lanciato dall’esercito a tutte le forze politiche, perché risolvano i problemi posti dalla popolazione, che manifesta da giorni contro l’islamizzazione delle istituzioni e l’infiltrazione generale dei membri dei Fratelli Musulmani.

Alle 21.25 locali, il presidente Morsi ha parlato alla tv, intimando all’esercito di rientrare nei ranghi. «Sono l’unico presidente dell’Egitto – ha detto Morsi – eletto in elezioni libere e democratiche. Non accetto alcun diktat da parte di nessuno». Morsi nel pomeriggio aveva rigettato l’ultimatum lanciato ieri dall’esercito con un messaggio via Twitter, un mezzo inusuale che gli analisti stanno cercando di valutare.

Da parte dell’organizzazione fondamentalista non sono arrivate parole di conciliazione.

«Cercare il martirio per prevenire questo colpo (di Stato, ndr) è quel che possiamo offrire in memoria dei martiri della rivoluzione» ha affermato Mohamed al-Beltagui, un funzionario di alto rango dei Fratelli Musulmani, ricordando gli oltre 800 morti nell’insurrezione che spinse alle dimissioni Hosni Mubarak nel 2011.

Secondo l’organizzazione fondamentalista, gli egiziani dovrebbero prepararsi a sacrificare le loro vite per impedire il successo della mossa dell’esercito, il cui ultimatum scade mercoledì. La popolazione che rivendica i diritti di libertà e di uguaglianza ha salutato la svolta impressa dall’esercito con esultanza.

Diversi elicotteri recanti la bandiera nazionale hanno volato sul cielo del Cairo, salutati dalla folla festante, che vede nelle forze armate l’unica speranza di liberarsi dal giogo fondamentalista islamico.

L’opposizione intanto ha scelto come proprio rappresentante Mohammed El Baradei nel processo di definizione di una road map per la transizione politica. Piazza Tahir è attualmente invasa di manifestanti, mentre entrambe le parti in campo segnalano la presenza di provocatori armati.

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