Deforestazione, l’Europa si aggiudica il primato mondiale
Secondo la Commissione Europea l’Europa è al primo posto nel mondo in materia di deforestazione. In diciotto anni, infatti, è scomparsa una superficie pari a quella dell’Irlanda
Tragico scenario quello dipinto e reso noto oggi dalla Commissione Europea: l’Europa è leader mondiale nella deforestazione con una perdita di almeno nove milioni di ettari di foreste tra il 1990 e il 2008. In diciotto anni è, infatti, svanita nel nulla una superficie grande come l’Irlanda intera. E sono soprattutto le foreste del Sud Est Asiatico e dell’Amazzonia quellee più colpite dal fenomeno, sebbene la responsabilità sia da affidare soprattutto alla Cina e ai paesi industrializzati, rei di aver contribuito a circa un terzo della deforestazione globale del periodo preso in considerazione.
Tra le cause principali ci sarebbero soprattutto la richiesta di carne, latte e formaggi, biomasse e biocarburanti a scopi energetici. Situazione, questa, che ha messo sotto pressione gli ecosistemi di tutto il mondo. Il momento clou si è, però, registrato con il forte impatto delle importazioni europee, attraverso delle cifre da far invidia al Nord America e a Cina e Giappone messe insieme. “Lo studio mostra che la nostra impronta forestale – dice Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia – continuerà a crescere se l’Europa non cambia rotta, è ora di eliminare la deforestazione dai nostri menù, dai nostri libri e prodotti cartari e dalle fonti energetiche come biocarburanti e centrali a biomasse”.
E risale a cinque anni fa l’impegno preso dai ministri dell’ambiente dell’Unione Europea, che avevano prospettato uno stop della deforestazione entro il 2030 e un rallentamento e dimezzamento di quella delle foreste tropicali nel 2020, rispetto ai livelli raggiunti nel 2008. “Proprio la settimana scorsa – afferma Chiara Campione – è stato raggiunto un accordo politico in Europa e il Settimo Programma di azione sull’ambiente prevede piani per combattere la deforestazione globale. Ogni piano di successo che verrà elaborato, però, deve tendere a eliminare dal mercato prodotti legati alla distruzione delle ultime foreste e sostenere i Paesi in via di sviluppo affinché siano in grado di far fronte a questa minaccia”.
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