A Delga i cristiani sotto ricatto mortale degli islamisti. “Quando l’esercito se andrà distruggeremo tutto”
I Fratelli Musulmani visitano le abitazioni dei copti e gli impongono con la forza di scagionarli per le violenze. Chi non firma verrà ucciso dopo la partenza dei militari. Dallo scorso 18 settembre la città, diventata rifugio per migliaia di estremisti, è sotto coprifuoco militare
Delga – I copti di Delga (Alto Egitto) subiscono ancora la persecuzione degli islamisti anche davanti alla presenza di esercito e polizia. Secondo alcune testimonianze raccolte da AsiaNews, «i Fratelli Musulmani passano in rassegna le abitazioni cristiane prima dei poliziotti, imponendo loro il silenzio. Chi parla muore».
Secondo Anba Aghabious, sacerdote di Delga, i Fratelli Musulmani incolpano i cristiani di aver fatto giungere l’esercito nella città. «Viviamo ancora in un clima di terrore» ha detto il religioso.
Intervistato da Mina Thabet, fondatore della Maspero Youth Union, un testimone ha spiega che «gli islamisti costringono gli abitanti a firmare documenti dove si attesta che non hanno subito alcun attacco da parte degli estremisti. Se il foglio non viene firmato i Fratelli Musulmani distruggeranno le abitazioni non appena l’esercito lascerà la città».
Lo scorso 14 agosto gli islamisti hanno approfittato del caos iniziato con lo sgombero dei sit-in pro-Morsi al Cairo per occupare Delga e imporre la sharia a tutta la popolazione. I Fratelli Musulmani hanno incendiato almeno 62 abitazioni e costretto metà della popolazione a fuggire fuori dal governatorato di Minya. Molte delle persone rimaste vivono in strada o ospitate da altre famiglie cristiane e musulmane.
Oggi, la polizia ha annunciato che il regista delle azioni di “terrorismo” contro i cristiani di Delga e Minya è Abdel Maged, storico leader della Jamaa al-Islamya, fuggito in Alto Egitto lo scorso 3 luglio dopo la deposizione di Mohamed Morsi.
(fonte AsiaNews)