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Facebook toglie la pubblicità alle pagine dai contenuti violenti

La sospensione delle campagne pubblicitarie alla base della decisione di Mark Zuckerberg

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Qualche mese fa aziende come Nissan e Unilever avevano deciso di interrompere il rapporto professionale che le legava a Facebook a causa della comparsa delle loro campagne pubblicitarie in pagine ritenute offensive e moralmente inaccettabili. Da quel momento, sempre più inserzionisti hanno ritirato il budget destinato alla pubblicità sul noto social network, che non si era preoccupato di evitare che i contenuti pubblicitari comparissero accanto a post offensivi.

Al raggiungimento di quota 1 milione di inserzionisti attivi, Mark Zuckerberg sembra averci ripensato e lancia una nuova policy per pagine e gruppi. Il CEO di Facebook ha ordinato lo stop alle pubblicità in pagine dai contenuti violenti o sessualmente lesivi. In pratica verrà stilato un vero e proprio elenco, chiamato “gold standard”, che inizialmente conterà circa 10.000 pagine ritenute adatte a “ricevere” le inserzioni, per poi passare a revisionare le restanti e decidere se possono far parte o no dell’elenco.

«Ci rendiamo conto che dobbiamo fare di più per prevenire situazioni in cui gli annunci siano visualizzati accanto a pagine e gruppi controversi, quindi stiamo prendendo provvedimenti» ha dichiarato lo staff di Facebook venerdì scorso in un blogpost. Zuckerberg ha promesso un lavoro intenso per evitare di far scappare a gambe levate gli inserzionisti più autorevoli, vista la già precaria condizione del social network in borsa.

La pubblicità su Facebook è mirata e indirizzata verso determinati utenti con precise caratteristiche, per questo non si può cadere nell’errore di visualizzare messaggi pubblicitari accanto a immagini violente, a sfondo sessuale o semplicemente inappropriate. Zuckeberg deve questo passo indietro soprattutto proprio agli inserzionisti che avevano abbandonato la piattaforma per non aver gradito l’inserimento dei propri messaggi pubblicitari in pagine non gradite.

Oltre a Nissan e Unilever, sono in totale 15 le aziende che hanno al momento sospeso le inserzioni in attesa di una nuova policy.

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Claudia Fiume

Laureata in comunicazione con una tesi sul rapporto tra il reale e l'immaginario nel cinema, ho collaborato per alcune testate online come web content editor. Collezionista di immagini sul desktop e di ricettari disordinati su cui annotare imprese culinarie più o meno riuscite. Quando non faccio niente di tutto questo, twitto in modo compulsivo di tv, attualità e social media. Su THE HORSEMOON POST scrivo di tutto questo, ma anche di cinema e lifestyle.