La tragedia di Santiago de Compostela: 80 morti, 178 feriti. Eccesso di velocità la probabile causa

Il treno viaggiava a 190 km/h in un tratto con un limite di 80. Due inchieste aperte, dice il Premier Racoy. La Spagna proclama tre giorni di lutto, la Galizia sette. Re Juan Carlos e la famiglia reale sospendono ogni attività in segno di lutto, l’intera Spagna si stringe attorno alle famiglie dei morti e dei superstiti. Nessun italiano coinvolto, dice la Farnesina

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L’incidente di Santiago de Compostela, in Spagna, dove un treno ad alta velocità (Alvia) in arrivo nella citta’ della Galizia è deragliato ieri sera a poca chilometri dalla stazione, si è trasformato in strage. Il tragico bilancio delle autorità locali è di 80 morti e oltre 145 feriti, con molti stranieri coinvolti.

Ormai sembrano esserci pochi dubbi sui motivi del disastro. «La tragedia di Compostela – ha affermato il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti – sembra essere associata a una violazione della velocità». Pochi istanti dopo il disastro, uno dei macchinisti ha ammesso in una comunicazione via radio con la stazione che il treno viaggiasse «a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti – ha detto – perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…». Un’ammissione di responsabilità che non attenua lo straziante dolore per la devastante tragedia.

Il limite di velocità imposto in quel tratto è di 80 km/h. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, è già sotto inchiesta. L’uomo non ha spiegato il motivo per cui conducesse il treno a  quella velocità, oltre il doppio di quella prevista, proprio per il raggio stretto della curva posta dopo l’uscita di un tunnel, alla fine di un tratto rettilineo lungo diversi chilometri.

I tecnici della procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare senza ombra di dubbio le cause alla base dell’incidente, perché sarà indispensabile capire se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le circostanze.

Il Primo Ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha affermato che sono state aperte due inchieste, una giudiziaria e una della commissione sugli incidenti ferroviari in capo al ministero delle infrastrutture. Le due inchieste sono naturalmente coordinate, ha detto Rajoy in Tv. Il premier spagnolo ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in Spagna.

Visibilmente addolorato, Rajoy si è recato sul punto in cui la motrice è uscita dai binari e poi dai tecnici e dai responsabili della Renfe, la società che gestisce le ferrovie spagnole, si è fatto spiegare com’è avvenuto il deragliamento e quali potrebbero essere le cause. Nella sua visita Rajoy è stato accompagnato dal ministro dello sviluppo, Ana Pastor – dalla notte scorsa a Santiago – e dal presidente della Galizia, Alberto Nunez Feijoo.

Re Juan Carlos di Spagna e il principe ereditario Felipe hanno sospeso le loro attività ufficiali “per lutto”.

Alla Farnesina non risulta la presenza di un gruppo di italiani sul treno deragliato vicino Santiago de Compostela, come riferito da alcune fonti stampa. L’informazione data da fonti spagnole sulla presenza di un italiano a bordo del treno deragliato vicino Santiago de Compostela è in corso di verifica da parte del ministero degli Esteri italiano. Fino a questo momento le autorità spagnole non hanno fornito una lista dei passeggeri.

Papa Francesco, in un telegramma di cordoglio inviato all’arcivescovo di Santiago de Compostela, mons. Julian Barrio Barrio, si dice “profondamente addolorato” per il tragico incidente ferroviario di ieri sera. “Con sentimenti di intenso dolore”, il Pontefice invia a “quanti hanno sofferto questa disgrazia e ai loro familiari” la sua “vicinanza spirituale”, il suo “fraterno affetto” e la sua “emozionata solidarietà”.

Impressionanti le immagini dell’incidente. Diversi vagoni si sono piegati su un lato, mentre almeno uno si è ribaltato e ha preso fuoco. Il disastro ha oscurato il giorno d’avvio dei festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo.

La festa cade giovedì 25 luglio, ma è annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, e si doveva protrarre nella notte e poi per un’intera settimana con riti ed eventi. Ogni celebrazione è stata annullata, se non le messe ordinarie, trasformate in celebrazioni di suffragio per le povere vittime.

La Spagna intera si sta stringendo attorno alle vittime e alle loro famiglie, che nel frattempo accorrono per il riconoscimento o per raccogliere i poveri resti, affiancati da team di psicologi preparati alla gestione dello stress in situazioni di emergenza.

Le circostanze e il luogo particolare dell’incidente hanno colpito molto, anche al di fuori della penisola iberica. Parafrasando Croce, oggi non possiamo non dirci tutti spagnoli!

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