Un giovane siciliano tra le vittime di Santiago de Compostela, mancano però conferme. Bilancio: 80 morti, 168 feriti.
Il macchinista, ricoverato in ospedale, è sotto inchiesta e in stato di custodia cautelare. La lista degli 80 morti divulgata alle ore 22. Il cordoglio di Giorni Napolitano: l’Italia si stringe all’amica nazione spagnola con rinnovata, fraterna vicinanza e solidarietà. Enrico Letta: sgomento e costernazione. Barroso, UE: vicinanza e solidarietà
L’incidente di Santiago de Compostela, in Spagna, dove un treno ad alta velocità (Alvia) in arrivo nella citta’ della Galizia è deragliato ieri sera a poca chilometri dalla stazione, si è trasformato in strage. Il tragico bilancio delle autorità locali è di 80 morti e oltre 145 feriti, con molti stranieri coinvolti.
Tra le vittime della strage di Santiago figurerebbe anche un giovane italiano, originario della Sicilia, ma che vive all’estero. Lo si apprende da fonti dei soccorritori galiziani, ancora non suffragate da conferme ufficiali. La lista delle 80 vittime finora accertate sarà diffusa alle ore 22. Una ragazza spagnola ha dichiarato a RaiNews che attendeva questo ragazzo ieri sera su quel treno, circostanza che renderebbe più probabile la veridicità delle indiscrezioni.
Il bilancio ora è più nitido. I morti sono 80, con 168 feriti, dei quali 95 sono ancora ricoverati in ospedale, di cui 35 in gravi condizioni e tra essi 4 bambini. Del giovani italiano non c’è ancora alcuna traccia.
Re Juan Carlos si sta recando a Santiago de Compostela, mentre un elicottero ha ripetutamente volteggiato sul luogo del disastro. Si ritiene che possa essere a bordo qualcuno della famiglia reale, probabilmente il Principe Ereditario Filippo.
Nel frattempo alcuni testimoni hanno rivelato che il conducente della motrice ha immediatamente compreso le dimensioni della tragedia. Francisco José Gazón Amo, questo il nome dell’uomo, avrebbe gridato ai soccorritori che lo stavano aiutando a uscire dalle lamiere del treno «voglio morire, voglio morire». Lo ha riferito una coppia di sposi, di ritorno dal viaggio di nozze. «Quando ci siamo avvicinati per aiutarlo a uscire – hanno detto ai microfoni di TVE – era sconvolto e ripeteva ‘Voglio morire, voglio morire‘».
In serata si è appreso che Gazón Amo è sotto inchiesta penale e si trova in stato di custodia cautelare, seppur ricoverato in ospedale. Le autorità locali temono che l’uomo – che non era mai stato sottoposto a procedimenti disciplinari – possa compiere gesti inconsulti, sotto il peso delle conseguenze della tragedia, di cui però ancora non è certo sia stato unico responsabile.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio a Juan Carlos, sovrano di Spagna. «Ho appreso con sgomento del pesantissimo bilancio di vittime e feriti provocato dall’incidente ferroviario occorso a Santiago di Compostela – ha scritto il capo dello Stato – In questo momento di dolore l’Italia si stringe all’amica nazione spagnola con rinnovata, fraterna vicinanza e solidarietà. La prego, Maestà, di farsi interprete di questi sinceri sentimenti di cordoglio presso le famiglie delle vittime e tutto il popolo spagnolo».
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha inviato una lettera di condoglianze a Rajoy. «Ho appreso con sgomento la notizia del terribile incidente ferroviario di ieri sera», ha scritto Letta, esprimendo la vicinanza alle famiglie delle vittime e il cordoglio suo personale e del governo italiano per questo tragico evento.
L’Unione Europea ha espresso «profonda tristezza per il terribile incidente. La gravità, la morte di così tante persone e il numero dei feriti sono una tragedia per la Spagna e per la Galizia» ha scritto in un messaggio al premier spagnolo Mariano Rajoy il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, che ha trasmesso le proprie condoglianze e la propria «vicinanza e solidarietà» alle famiglie delle vittime.
Ultimo aggiornamento 26 Luglio 2013, ore 00.20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA