Sebastian Vettel mette i puntini sull’acca di Hungaroring

Il tre volte campione del mondo intende demolire un altro tabù: non aver mai vinto in Ungheria. Nelle prime libere stacca il compagno di squadra Webber di quasi tre decimi, poi Räikkönen e Alonso. Per Massa prove aerodinamiche. Segnali di risveglio in McLaren. Lotus solidale con la Galizia, i team non accettano il tempo imposto al pit stop. Penalità di 10 posizioni in griglia per  “unsafe release”

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Sebastian Vettel ha messo i puntini sulla…H di Hungaroring! Il tre volte campione del mondo ha manifestato, con il modo diventato “solito”, di voler demolire l’altro tabù: non aver mai vinto sul circuito magiaro. Nella prima sessione di libere ha perciò staccato il miglior tempo per mandare il messaggio migliore agli avversari, in primis a quel Fernando Alonso (che va in pista con un comprensibile lutto al braccio), staccato di quasi 4 decimi in quarta posizione.

Al secondo posto l’altro pilota della Red Bull, Mark Webber, a poco meno di tre decimi, seguito dal finlandese della Lotus Kimi Räikkönen, con l’altro pilota del team di Enstone, Romain Grosjean, in quinta posizione. Sesto tempo per Jenson Button, con una McLaren mostrante segni di “risveglio”, davanti a Sutil, Rosberg, al compagno di squadra Perez e a un sorprendente Maldonado, che chiude la Top Ten.

Gutierrez, con la prima Sauber, guida il “secondo plotone”, davanti a Bottas con l’altra Williams, che sembra adattarsi bene alle nuove/vecchie gomme Pirelli. Poi Hamilto, solo 13°, davanti a Vergne, Massa, Hülkemberg, Ricciardo, di Resta, Pic, van der Garde, Bianchi e Gonzales, che ha girato sulla Marussia di Max Chilton.

L’inizio del turno non è stato agevole, visto l’asfalto sporco e scivoloso, ma con il passare dei giri e la progressiva gommatura della pista il tracciato ha fornito qualche indicazione ai team. Sorprende il ritardo della Mercedes, che potrebbe essersi concentrata nel passo gara, anche se si deve ricordare che il team di Stoccarda con base a Brackley non ha partecipato la scorsa settimana alla sessione di test Pirelli a Silverstone, sicché i tecnici della Stella a Tre Punte avranno focalizzato la messa a punto sulla comprensione del comportamento delle coperture.

Massa, 15°, ha condotto prove aerodinamiche. Entrambi i piloti di Maranello hanno girato con le medie (banda bianca). Unico incidente degno di nota quello di Jean-Eric Vergne, con la Toro Rosso, a otto minuti dalla bandiera a scacchi, ma nessuna conseguenza per il pilota francese apparso a Budapest decisamente nervoso, forse per aver appreso che le sue chance di salire sulla monoposto guidata ora da Webber sono ridotte al lumicino.

Le Lotus hanno girato con la bandiera galiziana sulle paratie dell’ala posteriore, in segno di solidarietà con le vittime del disastro di Santiago de Compostela (nella foto in basso LAT for Lotus F1 GP).

20130726-bandiera_galizia_lotus_2013 - CopiaSul fronte regolamenti, atteso che i team non vedono di buon occhio un tempo imposto per i pit stop – al fine di ridurre i rischi per le crew e per tutte le persone presenti pit lane – sembra che la FIA abbia comunicato ai team della sanzione di 10 posizioni sulla griglia, nel caso di “unsafe release” di una macchina, in ogni situazione del week-end di gara. Una sanzione pesante, che però non risolve il problema di fondo.

Una buona soluzione sarebbe limitare a quattro meccanici – uno per ogni ruota – autorizzati a operare sulla monoposto, che andrebbero dotate di martinetti pneumatici come accade nella IndyCar. Il rilascio della monoposto per ritornare in pista dovrebbe essere guidata da un componente della pit crew, che sarebbe ridotta nel numero.

Questa soluzione permetterebbe di limitare la “confusione” ai box e in pit lane, renderebbe più “umano” il lavoro dei tecnici e allineerebbe la Formula 1 allo sport automobilistico. Un passo indietro per farne alcuni avanti in tema di sicurezza.

Si replica nel pomeriggio dalle 14 alle 15,30 con il secondo turno di libere, durante il quale si dovrebbe capire di più sulle reali prestazioni delle monoposto. Perché sarebbe interessante capire se, come hanno fatto finora le Red Bull, ci sia qualcuno (di rosso vestito…) che stamattina ha giocato a…nascondino!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

F1, Gran Premio d’Ungheria – Libere 1

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L’analisi tecnica Pirelli a cura di Mario Isola

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Sebastian Vettel mette i puntini sull’acca di Hungaroring

Il tre volte campione del mondo intende demolire un altro tabù: non aver mai vinto in Ungheria. Nelle prime libere stacca il compagno di squadra Webber di quasi tre decimi, poi Räikkönen e Alonso. Segnali di “risveglio” in McLaren

Tags: F1, GP d’Ungheria, Libere 1, Ferrari, Lotus, Mercedes, Red Bull, Toro Rosso, McLaren, Force India, Marussia, Caterham, Sauber, Williams, Lewis Hamilton, Nico Rosberg, Fernando Alonso, Felipe Massa, Kimi Räikkönen, Romain Grosjean, Sergio Perez, Jenson Button, Adrian Sutil, Paul Di Resta, Jean-Eric Vergne, Daniel Ricciardo, Nico Hülkemberg, Esteban Gutierrez, Max Chilton, Jules Bianchi, Giedo van der Garde, Charles Pic, Pastor Maldonado, Valtteri Bottas,

 

Sebastian Vettel ha messo i puntini sulla…H di Hungaroring! Il tre volte campione del mondo ha manifestato, con il modo diventato “solito”, di voler demolire l’altro tabù: non aver mai vinto sul circuito magiaro. Nella prima sessione di libere ha perciò staccato il miglior tempo per mandare il messaggio migliore agli avversari, in primis a quel Fernando Alonso (che va in pista con un comprensibile lutto al braccio), staccato di quasi 4 decimi in quarta posizione.

Al secondo posto l’altro pilota della Red Bull, Mark Webber, a poco meno di tre decimi, seguito dal finlandese della Lotus Kimi Räikkönen, con l’altro pilota del team di Enstone, Romain Grosjean, in quinta posizione. Sesto tempo per Jenson Button, con una McLaren mostrante segni di “risveglio”, davanti a Sutil, Rosberg, al compagno di squadra Perez e a un sorprendente Maldonado, che chiude la Top Ten.

Gutierrez, con la prima Sauber, guida il “secondo plotone”, davanti a Bottas con l’altra Williams, che sembra adattarsi bene alle nuove/vecchie gomme Pirelli. Poi Hamilto, solo 13°, davanti a Vergne, Massa, Hülkemberg, Ricciardo, di Resta, Pic, van der Garde, Bianchi e Gonzales, che ha girato sulla Marussia di Max Chilton.

L’inizio del turno non è stato agevole, visto l’asfalto sporco e scivoloso, ma con il passare dei giri e la progressiva gommatura della pista il tracciato ha fornito qualche indicazione ai team. Sorprende il ritardo della Mercedes, che potrebbe essersi concentrata nel passo gara, anche se si deve ricordare che il team di Stoccarda con base a Brackley non ha partecipato la scorsa settimana alla sessione di test Pirelli a Silverstone, sicché i tecnici della Stella a Tre Punte avranno focalizzato la messa a punto sulla comprensione del comportamento delle coperture.

Massa, 15°, ha condotto prove aerodinamiche. Entrambi i piloti di Maranello hanno girato con le medie (banda bianca). Unico incidente degno di nota quello di Jean-Eric Vergne, con la Toro Rosso, a otto minuti dalla bandiera a scacchi, ma nessuna conseguenza per il pilota francese apparso a Budapest decisamente nervoso, forse per aver appreso che le sue chance di salire sulla monoposto guidata ora da Webber sono ridotte al lumicino.

Le Lotus hanno girato con la bandiera galiziana sulle paratie dell’ala posteriore, in segno di solidarietà con le vittime del disastro di Santiago de Compostela.

Sul fronte regolamenti, atteso che i team non vedono di buon occhio un tempo imposto per i pit stop – al fine di ridurre i rischi per le crew e per tutte le persone presenti pit lane – sembra che la FIA abbia comunicato ai team della sanzione di 10 posizioni sulla griglia, nel caso di “unsafe release” di una macchina, in ogni situazione del week-end di gara. Una sanzione pesante, che però non risolve il problema di fondo.

Una buona soluzione sarebbe limitare a quattro meccanici – uno per ogni ruota – autorizzati a operare sulla monoposto, che andrebbero dotate di martinetti pneumatici come accade nella IndyCar. Il rilascio della monoposto per ritornare in pista dovrebbe essere guidata da un componente della pit crew, che sarebbe ridotta nel numero.

Questa soluzione permetterebbe di limitare la “confusione” ai box e in pit lane, renderebbe più “umano” il lavoro dei tecnici e allineerebbe la Formula 1 allo sport automobilistico. Un passo indietro per farne alcuni avanti in tema di sicurezza.

Si replica nel pomeriggio dalle 14 alle 15,30 con il secondo turno di libere, durante il quale si dovrebbe capire di più sulle reali prestazioni delle monoposto. Perché sarebbe interessante capire se, come hanno fatto finora le Red Bull, ci sia qualcuno (di rosso vestito…) che stamattina ha giocato a…nascondino!

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