Incidente autobus in Irpinia, tragico bilancio: 38 morti e 17 feriti. Italia in lutto

L’incidente tra Monteforte Irpino e Baiano (Avellino) sull’autostrada A16 Napoli-Bari, sembra a causa dello scoppio di uno pneumatico (anteriore sinistro). L’autista avrebbe tentato una manovra di emergenza per evitare l’impatto con la coda di auto causata da un precedente tamponamento. Al vaglio testimonianza, definita attendibile, di tre ragazze. Il bus ha fatto un volo di oltre 25 metri, a bordo molti bambini. La comitiva di 48 persone tornava da Telese Terme (BN). Quattro bambini estratti vivi e ricoverati in rianimazione all’Ospedale di Nola. Un militare, con un amico, estrae bimba di 10 anni. I Vigili del Fuoco: estratti 36 corpi. Rai News: due persone decedute in ospedale. Confermato da una superstite lo scoppio di un pneumatico,  di cui avevano parlato tre testimoni

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Nell’incidente di ieri sera sull’autostrada A16 Bari-Napoli, tra Monteforte Irpino e Baiano, in provincia di Avellino, sono morte 39 persone e 17 sono rimaste ferite, alcune in modo molto grave. Questo il bilancio – speriamo finale – della tragedia che ha colpito una comitiva di 48 persone di Pozzuoli, in provincia di Napoli, di ritorno da Telese Terme, in provincia di Avellino. La provenienza è stata confermata questa mattina dal direttore della struttura ricettiva che aveva ospitato il gruppo. Il bilancio è stato corretto in mattinata dal ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha aggiunto un deceduto al tragico bollettino.

Un rallentamento nei pressi di un cavalcavia, seguito da una galleria, causato da un precedente incidente avrebbe reso tragico l’esito dell’incidente.Il rallentamento – ha voluto precisare “Autostrade per l’Italia”, concessionaria di quel tratto – era ben segnalato. L’autobus piombava sulla coda formatasi, investendo diverse auto, prima di sbandare, divellere la protezione in newjersey e precipitare in uno strapiombo di almeno 30 metri. Il tratto dell’autostrada interessato è a tre corsie, in una ripida discesa e nei pressi di una curva molto pericolosa.

20130728-mapSembrerebbe che 11 persone, di cui quattro bambini, siano state estratte vive dalle lamiere, e subito ricoverati negli ospedali della zona. Alcuni sarebbero in gravi condizioni.

I Vigili del Fuoco e i tecnici di “Autostrade per l’Italia” hanno cercato di evitare il crollo del newjersey semi-divelto, per evitare che piombasse sui soccorritori a valle. Testimoni oculari avrebbero confermato all’inizio la presenza di 30 morti, coperti da teli bianchi, ma il dato non era stato confermato subito dai dirigenti della Questura di Avelino. Una donna di 32 anni era spirata nelle braccia dei Vigili del Fuoco che l’avevano appena liberata dalle lamiere del bus.

Ad un certo punto della notte, fa l’agenzia AGI aveva rilanciato le dichiarazioni di un soccorritore, secondo il quale servirebbero “40 bare”. Un dato che poi ha trovato tragica conferma.Sembra che il tratto sia adeguatamente videosorvegliato, per la presenza della galleria e del viadotto. “Autostrade per l’Italia” avrebbe già messo a disposizione delle autorità inquirenti le immagini dell’accaduto.

Tra le vittime ci sarebbe l’autista dell’autobus turistico. Le operazioni di soccorso sono rallentate dal traffico intasato20130729-morti_400x266 sulla corsia Bari-Napoli. Un doppio senso di circolazione sulla corsia opposta potrebbe essere attivato dalle 00.20, per cercare di allentare la pressione. Chi dovesse trovarsi nella possibilità di fermarsi, è consigliabile lo faccia.

Fonti dei Vigili del Fuoco, rilanciate su Twitter,  hanno ad un certo punto confermano l’estrazione dalle lamiere dell’autobus di 36 corpi. Solo 11 persone sarebbero stato finora rinvenute vive e ricoverate negli ospedali della zona (nella foto a destra di Cesare Abbate, Ansa, alcuni dei corpi ricomposti sull’autostrada e coperti da teli bianchi).

Nella catena di notizie, sono emersi altri particolari. Un militare di 33 anni di Monteforte Irpino, Giuseppe (del quale non è stato ancora divulgato il cognome, forse per espressa richiesta del graduato), era a casa di amici, in compagnia della moglie, in una casa vicina al luogo dell’incidente. Appena sentito il boato dell’incidente, si è precipitato in strada e ha visto che molte persone si sporgevano dall’autostrada, dove il newjersey di cemento era stato divelto. A quel punto si è reso conto della presenza dell’autobus, richiamato anche dai lamenti provenienti dalla carcasse del mezzo.

Così Giuseppe si è precipitato in soccorso dei feriti insieme a un amico, Andrea Valente, con il quale ha provveduto a salvare una bimba di 10 anni, che ha chiesto di poter avvertire la mamma per telefono. Subito dopo “l’abbiamo lasciata ai sanitari” ha detto Giuseppe, che ha confermato la relativa velocità dell’arrivo dei soccorsi, giunti sul luogo dell’incidente dopo 20 minuti.

Lo scoppio del pneumatico

A metà notte, Giuseppe Crimaldi – inviato de “Il Mattino” di Napoli sul posto dell’incidente, ha rilanciato dalle pagine online del quotidiano partenopeo la testimonianza di tre giovani donne, secondo le quali alla base dell’incidente ci sarebbe stato lo scoppio di uno pneumatico. Le tre ragazze viaggiavano in macchina nello stesso senso di marcia dell’autobus, che stavano per superare, ma a un tratto hanno visto il mezzo di trasporto sbandare. “Prima abbiamo sentito un’esplosione” hanno detto.

La loro testimonianza, raccolta dalla Polizia Stradale di Avellino, è stata subito ritenuta attendibile e subito vagliata dagli inquirenti, ma avrà con buona probabilità bisogno di ulteriori verifiche, anche con l’ausilio di altri mezzi e testimonianze (video, registrazioni, camera-car di utenti in autostrada). A tal proposito, ci sentiamo di richiedere a quanti avessero riprese video o registrazioni audio dell’incidente, di mettersi in contatto con la Polizia Stradale del distaccamento di Avellino, chiamando il numero 0825 681748.

Di fronte all’esplosione della gomma, sembra l’anteriore sinistra, l’autista del pullman avrebbe reagito con una manovra di emergenza, nel tentativo – andato purtroppo vano – di evitare di centrare la fila di auto in colonna, a causa del restringimento causato da un precedente tamponamento tra altri autoveicoli. “Ha tentato di evitare tutte le auto davanti e di riprendere il controllo” hanno detto le tre testimoni al collega Crimaldi, confermando il tentativo di correggere la traiettoria, tentando di “dominare il mezzo“. Così facendo, l’autista avrebbe scansato “tante auto“, ma non “ce l’ha fatta e si è schiantato sul guard rail“, precipitando poi dal cavalcavia.

Se la circostanza sarà confermata, la morte dell’autista – del quale non sono ancora note le generalità – sarebbe una “morte da eroe“.

RaiNews ha confermato che due delle 11 persone ricoverate in ospedale, sono nel frattempo decedute per le ferite riportate nell’incidente.

Ultimo aggiornamento 29 Luglio 2013, ore 10.17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA