Papa Francesco dà appuntamento ai giovani della GMG a Cracovia, nel 2016. “Portate il Vangelo al mondo”
Tre milioni di giovani alla messa conclusiva. “Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo”
Rio de Janeiro – “Andate, senza paura, per servire”, sapendo che “portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi!”. E’ il mandato col quale il Papa ha concluso, oggi, la XXVIII Giornata mondiale della gioventù.
Gli ha risposto il boato di forse tre milioni di giovani che riempiono l’immensa spiaggia di Copacabana. Hanno accolto il Papa con l’ormai consueto entusiasmo – all’Angelus Francesco li ringrazia “per tutte le gioie che mi avete dato in questi giorni” – e più volte la jeep bianca si è fermata per fargli baciare bambini, benedire malati, stringere mani, farlo scendere a salutare persone in carrozzella.
Un clima di festa che ha coinvolto vescovi e sacerdoti, non pochi dei quali si sono uniti ai gesti e ai passi delle coreografie e alla “ola” dei giovani. Era già accaduto ieri sera, prima della veglia di preghiera. I ragazzi della Gmg mostrano l’omogeneità con i loro coetanei con le grida i canti e la musica e la loro “diversità” nel raccoglimento che accompagna le celebrazioni.
“Diversa” è anche la giovane coppia che papa Francesco ha conosciuto, uscendo dalla cattedrale di Rio: gli ha presentato la figlia. Nata anencefala, cioè priva del cervello, la bimba è ancora in vita, nonostante questo tipo di menomazione porti rapidamente alla morte. Pur potendo scegliere di abortire – in casi simili le leggi statali consentono questa opzione – i genitori della bimba hanno deciso di portare avanti la gravidanza. E oggi il Papa ha deciso di accogliere la piccola durante l’offertorio della Messa.
“Andate e fate discepoli tutti i popoli”. E’ il motto di questa Giornata e sono le prime parole di papa Francesco ai giovani. “Con queste parole – prosegue – Gesù si rivolge a ognuno di voi, dicendo: ‘È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri’. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione!”.
” In questi giorni – ripete all’Angelus – Gesù vi ha ripetuto con insistenza l’invito ad essere suoi discepoli missionari; avete ascoltato la voce del Buon Pastore che vi ha chiamati per nome e voi avete riconosciuto la voce che vi chiamava. Non è forse vero che, in questa voce risuonata nei vostri cuori, avete sentito la tenerezza dell’amore di Dio? Avete provato la bellezza di seguire Cristo, insieme, nella Chiesa? Avete capito di più che il Vangelo è la risposta al desiderio di una vita ancora più piena?”.
La missione come compito che il Papa all’omelia sintetizza in “tre parole: Andate, senza paura, per servire”.
“Andate. In questi giorni, qui a Rio, avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l’esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l’ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia”.
“Attenzione, però! Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, ma: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’. Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio o di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e ci ha dato non qualcosa di Sé, ma tutto Se stesso, ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù non ci tratta da schiavi, ma da uomini liberi, da amici, da fratelli; e non solo ci invia, ma ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d’amore”.
“Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. E’ per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore”.
“Senza paura.”, “Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui stesso che ci precede e ci guida. Nell’inviare i suoi discepoli in missione, ha promesso: «Io sono con voi tutti i giorni» E questo è vero anche per noi! Gesù non ci lascia soli, non vi lascia mai soli! Vi accompagna sempre”.
“Gesù poi non ha detto: ‘Va” , ma ‘Andate’: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli a vivere isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità”.
“L’ultima parola: per servire. All’inizio del Salmo che abbiamo proclamato ci sono queste parole: «Cantate al Signore un canto nuovo». Qual è questo canto nuovo? Non sono parole, non è una melodia, ma è il canto della vostra vita, è lasciare che la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, è avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. E la vita di Gesù è una vita per gli altri. È una vita di servizio”.
“Evangelizzare è testimoniare in prima persona l’amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù”.
“Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo”.
“Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’. Amen”.
La XXVIII Giornata mondiale della gioventù è finita. Il Papa annuncia che la prossima si terrà nel 2016 a Cracovia, in Polonia. Se ne vanno le autorità, c’è la presidente brasiliana Dilma Rousseff insieme ai colleghi dell’Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, e della Bolivia, Evo Morales. I giovani cantono e applaudono: né loro né Francesco sembrano voler andare via.
(fonte AsiaNews)