SaluteWellness

Allarme aviaria: primo caso di contagio uomo-uomo

Secondo il British Medical Journal, i due pazienti – deceduti poco dopo aver contratto la malattia – erano padre e figlia. Secondo gli esperti però il virus “non ha ancora la capacità di trasmettersi da uomo a uomo in maniera efficiente e sostenuta

aviaria

È allarme aviaria in Cina, per il primo caso di trasmissione uomo-uomo del virus H7N9. A rendere più preoccupante la circostanza, è intervenuto il decesso dei due pazienti. Secondo il British Medical Journal le vittime erano padre e figlia.

Il primo a contrarre la malattia è stato l’uomo, 60enne, ammalatosi una settimana dopo aver fatto degli acquisti in un mercato ed essere entrato in contatto con il virus. La figlia, di 32 anni, avrebbe fatto visita al padre durante i primi giorni del ricovero, avvenuto lo scorso 11 marzo. Il padre è deceduto il 4 maggio scorso. La trasmissione sarebbe avvenuta a causa della mancanza di adeguate misure di prevenzione.

Secondo gli esperti si tratta di un caso isolato e il virus, pur avendo in sé le caratteristiche per scatenare una pandemia “non ha ancora la capacità di trasmettersi da uomo a uomo in maniera efficiente e sostenuta“. Le 43 persone entrate in contatto con i due pazienti, infatti, non sono risultate positive al test per l’aviaria.

A sottolineare che è inutile fomentare allarmismi James Rudge e Richard Coker della London School of Hygiene and Tropical Medicine di Bangkok, che in un editoriale precisano che la cosa “non sorprende e non indica necessariamente che il virus sta per sviluppare una capacità di trasmissione interumana sostenuta“. I due esperti, però, aggiungono che è importante “vigilare con estrema attenzione: la minaccia rappresentata dal virus H7N9 non è assolutamente finita“.

Sulla stessa scia anche Ilaria Capua, virologa dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che tiene a precisare che ”il contagio descritto sia un caso sporadico, limitato nello spazio e nel tempo ci rassicura, ma allo stesso tempo ci spinge a intensificare la sorveglianza“. “Dobbiamo continuare a vigilare – aggiunge – in modo da non dover poi rincorrere il virus in caso di una trasmissione più sostenuta”.

Ultimo aggiornamento 8 Agosto 2013, ore 11.59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

20130628-twitter-very-littleRosalia Bonfardino