Enzo Ferrari, a 25 anni dalla scomparsa. Montezemolo: “un esempio sempre vivo”

A 25 anni dalla morte, il Drake rimane un faro ideale per l’Italia: superare momenti di difficoltà come l’attuale con coraggio, determinazione e scelte innovative

Conferenza stampa

Maranello – Venticinque anni non sono pochi. Appresi – come tutti – della morte di Enzo Ferrari (nella foto in alto con un giovanissimo Luca Cordero di Montezemolo, foto Ferrari Media) solo il 18 Agosto, da un lancio di Radio1, mentre tornavo a casa. Era un giovedì, intorno alle 13.30. Ferrari ha fatto arrabbiare molti di noi, ma ci ha fatto innamorare di quelle macchine che molti non potranno mai guidare, avere, coccolare, adorare come si fa come un’opera d’arte. Ci ha donato la straordinaria passione per le sue macchine e l’amore per un piccolo Canadese Volante.

Luca Cordero di Montezemolo era un giovane rampante allora, ma a chi piaceva Clay Regazzoni aveva lasciato l’amaro in bocca per aver “favorito” Niki Lauda. Personaggio dalle molteplici sfaccettature, non si può negare che i successi dell’ultimo ventennio siano stati vergati con la firma di Montezemolo. Piaccia o meno, ha raccolto il testimone del Drake con una vis mediatica altrettanto scoppiettante. Non so se in politica riuscirebbe a fare altrettanto, al momento non sembra.

Tuttavia, il ricordo di Enzo Ferrari è toccante, significativo, vigoroso nel rievocare le virtù con cui il “Mito Ferrari” è stato edificato: forza, coraggio, determinazione, lungimiranza, un briciolo di incoscienza. Riporto il pensiero della Ferrari e di Luca Cordero di Montezemolo in modo integrale.

Un quarto di secolo è trascorso da quella domenica 14 agosto del 1988, il giorno in cui Enzo Ferrari ci ha lasciato. E’ il tempo di una generazione: ci sono nostri colleghi che non erano nemmeno nati quando Ferrari morì. Eppure il suo ricordo è sempre vivo e forte nella memoria di chi lo ha conosciuto ma anche di chi ne ha appena sentito parlare, di chi ha avuto la fortuna di possedere o soltanto guidare una vettura che porta il suo nome, di chi ha gioito o pianto per la vittoria o la sconfitta di una monoposto rossa identificata da uno scudetto con un cavallino rampante in campo giallo.

«È impossibile riassumere in poche parole che cosa ha rappresentato Enzo Ferrari per me» ha detto a www.ferrari.com il Presidente Luca di Montezemolo «A lui, al suo coraggio, alla sua capacità di guardare sempre avanti, anche nei momenti più difficili, devo tantissimo, sia sotto il profilo personale che professionale. Ogni tanto ripenso alla fortuna che ho avuto nell’aver conosciuto e nell’aver lavorato con uomini come lui e come l’Avvocato Agnelli, persone davvero eccezionali e che hanno dato lustro al nostro Paese, in tutto il mondo. Accanto alla mia scrivania a Maranello ho una foto del Fondatore: nei momenti in cui debbo prendere una decisione importante mi capita istintivamente di guardarla e di chiedermi che cosa avrebbe fatto lui».

«L’esempio di Enzo Ferrari va tenuto sempre a mente» ha proseguito «È riuscito a realizzare il sogno di costruire delle automobili straordinarie grazie alla sua determinazione e alla sua passione, caratteristiche che fanno parte del DNA di tutti gli uomini e di tutte le donne che lavorano nell’azienda che porta il suo nome. A distanza di venticinque anni, egli sarebbe felice di vedere che cos’è diventata oggi la Ferrari, una realtà industriale e sportiva unica, che rappresenta un’eccellenza italiana e che continua a far innamorare di sé milioni e milioni di appassionati del Marchio in tutto il mondo».

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