L’Ingegnere dei sogni: Enzo Ferrari
Un piccolo viaggio nella leggenda del Drake
“Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene.” Enzo Ferrari 14 agosto 1988, una data che potrebbe non ricordare nulla, ma il nome Enzo Ferrari è storia!
Venticinque anni senza il Drake, soprannome di derivazione corsara, da un certo inglese Francis Drake, un personaggio di imponente forza d’animo e sicurezza nei combattimenti, la stessa forza e il medesimo coraggio del Presidente.
Il mio intento sarà l’essere più obiettiva possibile anche se saranno presenti delle sottigliezze di legame inscindibile verso una passione così grande, la Ferrari.
Mi scuso in anticipo!
Il coraggio di un uomo che guardava avanti con forza e determinazione, che desiderava l’innovazione e sposava la visione di una macchina da corsa con l’eleganza, ai tempi era una gran bella contro tendenza .Mi permetto un abito più appropriato nell’uso esatto dei termini, il Drake era un vero caparbio, una dote di delirio da leggenda legata a un marchio italiano e questo fa onore al nostro paese nel mondo.
Come un uomo può fare storia con una stilografica di inchiostro lilla…. mi ha sempre affascinato!
Cambio i tempi entrando nella sua vita
Enzo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio 1898, anche se l’anagrafe parla del 20 per un ritardo nella registrazione.
Un desiderio ricorrente e attuale, lui sogna di diventare pilota e nell’adolescenza entra nel mondo del motorsport come corrispondente della sua città per la Gazzetta dello Sport. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale da uno stop momentaneo alle sue mire , ma dopo il conflitto cerca un lavoro presso la FIAT.
« Ero solo, mio padre e mio fratello non c’erano più. Lo sconforto mi vinse e piansi. » Enzo Ferrari
Il rifiuto della casa automobilistica torinese scioglie l’uomo tutto di un pezzo. Il coraggio, la forza e la caparbietà sono abiti che coprono la pelle, non il cuore!
Non si perde d’animo e trova occupazione in un’impresa meccanica milanese, la CMN e l’anno successivo nel 1920 passa all’Alfa Romeo.
Nel 1923 arriva il primo successo, Gran Premio del Circuito del Savio e nell’occasione riceve dalla madre dell’aviatore Francesco Baracca il simbolo presente sulla carlinga dell’aereo del figlio: un cavallino rampante, un simbolo e un portafortuna, presente sulla carrozzeria delle vetture prodotte da Ferrari a partire dal 1932.
Nel 1924 Enzo Ferrari vince la coppa Acerbo a Pescara e, alla fine della stagione sportiva, tronca ogni attività agonistica a causa di un forte esaurimento nervoso. Rientra nel Jet Set motoristico nel 1927 e nel’29 fonda la Scuderia Ferrari, con un team di vetture con marchio Alfa Romeo condotte da signori piloti tra cui “Nivola” Tazio Nuvolari.
Il ritiro dall’attività sportiva dell’Alfa Romeo, per crisi economica, affaccia Ferrari a una nuova sfida, far correre le autovetture del Biscione. Una lite con Wifredo Ricart, ingegnere spagnolo e nemico di Ferrari, lo porta a decisive scelte. Il mettersi in proprio creando con arte auto da corsa. Fonda una nuova società, Auto Avio Costruzioni, con sede prima a Modena e poi con nuova base a Maranello per paura dei bombardamenti. Dopo la guerra Ferrari crea La Scuderia Ferrari, la sezione sportiva della Casa automobilistica Ferrari.
Da qui possiamo benissimo cominciare con i numeri…. otto Mille Miglia conquistate fino al 1957 e nove 24 Ore di Le Mans. In F1 il debutto per la scuderia di Enzo Ferrari risale al GP di Monaco 1950, mentre la prima vittoria arriva nel 1951 quando Froilan Gonzales si aggiudica il GP di Gran Bretagna davanti all’Alfa Romeo guidata da Juan Manuel Fangio. Il primo titolo iridato conquistato dal Cavallino risale al 1952 siglato da Alberto Ascari.
Negli anni sessanta l’azienda deve fare i conti con i problemi economici e con gran coraggio Ferrari rifiuta l’offerta della Ford di acquistare l’intera società, ma opta per l’entrata in possesso da parte di FIAT di un piccolo pacchetto azionario. Ne 1969, la casa automobilistica acquisisce metà dell’azienda Ferrari.
Nel 1971 il Drake lascia la gestione dell’attività sportiva a un giovane Luca Cordero di Montezemolo, non abbandonando il suo ruolo primario nell’azienda fino alla sua morte, 14 agosto 1988.
La FIAT entra in possesso del 90% della Ferrari.
Tornando a oggi, penso spesso quale sarebbe il pensiero del Presidente sulla Ferrari di oggi!
Sarà sempre un mistero, ma chiudendo gli occhi e ripercorrendo la sua vita, un’idea giusta o sbagliata sorge senz’altro!
La realtà è questa e nonostante tutto il sogno continua….
Il mio ricordo di Enzo Ferrari, una dedica a tutti i Ferraristi e a chi vive di questa grande passione, il Motorsport.
ROSS