Egitto, polizia ed esercito decisi a eradicare il braccio armato dei Fratelli Musulmani

Gli islamisti alzano il tiro: trovati ordigni esplosivi in una stazione nella zona nord-est della capitale egiziana. Si sospetta la mano dei terroristi di Ansar Bayt al-Maqdis. A Giza sotto il mirino delle forze armate e della polizia in un quartiere assediato dai Fratelli Musulmani

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Il Cairo – Esiste forse una connessione tra il blitz effettuato stamane dall’esercito e dalla polizia nel quartiere di Kerdassah, per sgomberare l’insediamento che da settimane è occupato dai Fratelli Musulmani, a pochi chilometri dalle piramidi di Giza, e le bombe artigianali rinvenute in una stazione della metropolitana del Cairo.

Nel corso dell’operazione le forze di sicurezza avevano arrestato 51 militanti islamisti, gli ultimi del migliaio circa fermato nell’ultimo mese tra membri della Fratellanza e altri gruppi islamisti come i salafiti. Il governo di Hazem alBeblawi si è posto l’obiettivo del disarmo dei gruppi religiosi e, in particolare, dei Fratelli Musulmani, la cui storia si intreccia con quella dell’Egitto e non solo.

I due ordigni trovati questa mattina nella metropolitana della capitale mostrano invece un cambio di strategia degli estremisti islamici egiziani, salafiti e Fratelli Musulmani. Le bombe sono state rinvenute nella stazione di Helmeyet el-Zaytoun, nella zona nord-orientale della capitale, a pochi chilometri dal centro. Il rinvenimento ha motivato la chiusura della circolazione stradale nel circondario e la polizia avrebbe fermato già due operai della linea accusati di aver piazzato gli ordigni esplosivi, ma restano ancora ignoti i mandanti, benché non sia difficile immaginare si annidino nei gruppi islamisti che hanno dichiarato guerra all’esercito dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi e di tutto il governo legato ai Fratelli Musulmani.

A tal proposito, Mina Thabet, presidente della Maspero Youth Union, ha dichiarato ad AsiaNews, che «il tentato attacco alla metro è opera di gruppi terroristi. Essi hanno cambiato strategia e invece di limitarsi ad assaltare check-point militari e oleodotti nel Sinai, stanno tentando di spingere la loro influenza nel cuore dell’Egitto». Ansar Bayt al-Maqdis, il principale movimento armato attivo in Sinai si è alleato con alcuni leader dei Fratelli Musulmani per diffondere il caos nel Paese.

Il gruppo sarebbe responsabile del tentato omicidio di Mohammed Ibrahim, ministro dell’Interno egiziano, avvenuto lo scorso 5 settembre nel centro del Cairo. Per Thabet la pianificazione di attentati è una risposta alle maglie stretta attorno agli islamisti dal governo provvisorio, anche in vista della conclusione dei lavori dell’Assemblea Costituente, che dovrà redigere la nuova costituzione egiziana, che – a differenza di quella imposta dai Fratelli Musulmani – non sarà fondata sulla sharia, ma sarà laica e con norme a tutela di tutte le fedi religiose.

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