Guido Barilla: “mai gay nei miei spot”. Poi precisa: “non voglio offendere nessuno, libertà per tutti”. Associazioni furiose

Il presidente durante la trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ su “Radio 24″: ”Noi siamo per la famiglia tradizionale” (da ascoltare). Il giorno dopo la precisazione: ”Massimo rispetto per gli omosessuali e per la libertà di espressione di chiunque”. Grillini: ”Tra i tanti tipi di omofobia mancava quella alimentare”. E su Twitter parte il boicottaggio. Noi aderiamo al controboicottaggio: #iostoconbarilla

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Roma – Mondo Lgbt in rivolta contro le affermazioni di Guido Barilla, che ieri sera – durante la trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ in onda su “Radio 24” – ha affermato che non avrebbe mai fatto una pubblicità con protagonista una famiglia gay «perché noi siamo per la famiglia tradizionale».

L’intervista a Guido Barilla a “La Zanzara”, Radio 24

Dopo le proteste, Guido Barilla ha precisato, ma non ha giustamente rettificato. «Mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista – ha chiarito – volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia», chissà se fosse un riferimento alle “argute” riflessioni della presidente della Camera, Laura Boldrini, che si era in precedenza scagliata contro lo stereotipo di donna che serve a tavola la famiglia. Ossia la accudisce, quel che accade da che mondo è mondo.

«Per chiarezza desidero precisare» ha aggiunto Barilla «ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità – ha concluso – rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca». Una scelta di marketing come un’altra, equivalente a quella di tante aziende gay-“

Sui social network è rivolta contro le sue dichiarazioni. Il trend di discussione su Twitter è ai primi posti, con le consuete ironie della Rete che utilizzano tutte le sfumature, fino a fotomontaggi di note campagne pubblicitarie della casa dedicati alla vicenda.

BARILA-PRO-FAMILY

Montano, in particolare, proposte di boicottaggio dei prodotti Barilla. Aurelio Mancuso, di Equality Italia, ha proposto di utilizzare una leva economica per segnare a sfavore l’uscita di Barilla. «Nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori. Raccogliendo l’invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti». Così è già partito su Twitter l’hastag #boicottabarilla.

L’ha messa sul piano politico Fabrizio Marrazzo, presidente di Gay Center. «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe. Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori». Una dichiarazione che a noi sembra del tutto fuori contesto. Dalla politica peraltro arriva l’immediata adesione al «boicottaggio della Barilla» di Allessandro Zan, deputato di Sel ed esponente del movimento gay, il quale ha inviato anche gli altri «parlamentari, almeno quelli che non si dimettono, a fare altrettanto».

Non poteva mancare l’intervento di Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia, che ha commentato: «Tra i tanti tipi di omofobia ci mancava quella alimentare. Ci ha pensato Guido Barilla a colmare il vuoto invitando addirittura a boicottare il marchio se al gentile pubblico non piace la sua politica familista basata sugli spot zuccherosi che rappresentano una famigliola sempre felice e senza macchia, rigorosamente etero».

A noi sembra molto più tranquillamente che si è voluto utilizzare una battuta – forse ardita nel tempo corrente – per posizionare il prodotto e la comunicazione della Barilla in un certo modo. Massimo rispetto per tutte le scelte sessuali, ma forse altrettanto dovrebbe essere richiesto per quelle che – senza offendere nessuno – diciamo che restano in linea con la tradizione.

In fondo, anche a noi piace il claim del gruppo parmense: finché c’è Barilla c’è casa. E finché ci sarà casa, ci sarà pure Barilla: che da tutto questo casino ha tratto una pubblicità gratuita, grazie alle reazioni delle associazioni Lgtb.

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