Festa Nonni, in tutta Italia domani si festeggiano i custodi della famiglia, il vero welfare italiano

Nella ricorrenza degli “Angeli Custodi” si festeggiano i nonni italiani. Gli over 65 sono più di 12 milioni, il 20 per cento circa della popolazione. Contribuiscono ogni anno con circa 4 miliardi di euro dalle loro pensioni per sostenere figli e nipoti, il vero welfare funzionate in uno Stato che costa troppo e rende poco. Lino Banfi, “Nonno Libero”: “date un po’ della vostra saggezza ai nipoti”

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Roma – Nonni italiani “angeli custodi” della famiglia. A loro è dedicata la giornata del 2 ottobre, data in cui la Chiesa ricorda appunto gli Angeli custodi, istituita in Italia nel 2005 proprio per celebrare e ricordare l’importanza del loro ruolo all’interno della famiglia e della società. Non a caso, il fiore simbolo ufficiale della festa è il ‘Non ti scordar di me’. Nonni benedetti di recente anche da papa Francesco che, durante la Giornata mondiale della gioventù in Brasile ha sottolineato la centralità di queste figure “nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società”.

Più di 12 milioni, i nonni italiani over 65, il 20 per cento circa della popolazione. Oltre al loro bagaglio di esperienza e ai legami affettivi con figli e nipoti, offrono alla società e alla famiglia italiana un sostegno fondamentale, ancor più in tempo di crisi economica. Recenti dati Istat parlano di anziani italiani che sostengono ogni anno con circa 4 miliardi di Euro dalle loro pensioni figli e nipoti. Somma a cui bisogna aggiungere le ore di spese nell’attività di baby sitting. Considerando una tariffa di 7 euro all’ora, si può stimare che questo lavoro non retribuito valga circa 24 miliardi di euro.

Voci da welfare familiare efficiente, supportato da amore e rispetto, fecondo non sempre di buone pratiche – perché spesso i nipoti vengono viziati in un modo che ai figli è stato inimmaginabile – ma robusta trave di sostegno per un’istituzione – la famiglia – che non riceve in Italia sostegno sufficiente dall’apparato pubblico, peraltro elefantiaco, costoso in modo sproporzionato, necessitante di continue iniezioni di risorse pubbliche, che si perdono nei mille rivoli delle inefficienze italiane.

Dati raccolti a livello nazionale, dicono infatti che il 55% delle donne che lavorano affidano i figli ai propri genitori o ai suoceri. Nella prima infanzia i nonni sono quindi di gran lunga la prima “istituzione”: l’asilo nido accoglie soltanto il 22,4 % dei bimbi. Il successo dei nonni, secondo l’indagine, è legato soltanto marginalmente a ragioni opportunistiche: le mamme affidano i figli ai nonni in primo luogo per la fiducia (50%). La comodità (22%) viene molto dopo, così come la convenienza economica (8,4%) o la mancanza di alternative (7,9%).

Nonni “angeli custodi”, ma troppo spesso vittime di disagio e solitudine. I dati sulla condizione sociale ed economica degli anziani raccontano queste realtà per una fetta sempre più consistente di cittadini over 65. Anche a causa della crisi, il potere d’acquisto delle loro pensioni si è infatti ridotto del 30% negli ultimi anni con la conseguenza di una drastica riduzione dei consumi, difficoltà se non impossibilità ad affrontare le spese impreviste, e tante rinunce purtroppo spesso legate alla tutela della propria salute e alla prevenzione. Dunque siamo il Paese europeo dove si vive più a lungo, ma di contro la qualità della vita di chi è più in là con gli anni non sembra migliorare: gli anziani sono sempre più poveri, ignorati e umiliati, ma continuano loro malgrado a essere i maggiori finanziatori dello Stato con 37 miliardi di euro.

Come ogni anno, le iniziative pubbliche organizzate per il 2 ottobre in onore dei nonni italiani sono tante. Quasi ogni città italiana, per l’occasione, organizza eventi e manifestazioni attraverso l’impegno concreto degli Enti locali (Regioni, Province e Comuni) che propongono iniziative per valorizzare il ruolo dei nonni. Ma per loro è stato anche istituito un premio speciale, consegnato ogni anno al nonno e alla nonna d’Italia dal presidente della Repubblica. Tra le numerose iniziative in tutta la Penisola, quella della città di Jesolo che ha organizzato una kermesse di ben cinque giorni (dal 28 settembre al 2 ottobre): fra i tanti appuntamenti anche il rinnovo simbolico, sull’arenile, della promessa di matrimonio per le coppie di nonni che vorranno farlo. Poi visita a Venezia come in un vero e proprio viaggio di nozze e, dopo l’incontro con i sindaci delle città che più valorizzano i nonni concittadini, tutti sulla bicicletta per una pedalata in mezzo alla natura. La manifestazione si conclude mercoledì con i saluti di rito nella sala consiliare e l’arriverderci alla prossima edizione.

Anche Viterbo cerca nonni “per raccontare la Viterbo sotterranea” e invita tutti gli anziani del posto a raccontare storie, aneddoti e ricordi legati alle gallerie che si estendono sotto la città dei Papi. A tutti i nonni che aderiranno all’evento verrà riservata una dolce sorpresa. E ancora: il comune di Cuneo organizza domenica 6 ottobre l’appuntamento al Teatro Toselli dove saranno premiati i vincitori del concorso letterario ‘Un ponte tra le generazioni’ mirato a rappresentare il rapporto e la comunicazione tra nonni e nipoti. Giovedì 3 a Fossano, presso la Sala Barbero del Castello degli Acaia, tutti bambini di alcune scuole dell’infanzia cittadine porteranno i loro nonni. A Pescara, presso il cinema-teatro Sant’Andrea, oltre alle consuete attivita’ teatrali, di danza e di musica, saranno premiati i nonni che si sono particolarmente distinti sul piano dell’impegno sociale e civile, la Festa di quest’anno avrà, come tema centrale, la salute dell’anziano e l’invecchiamento attivo. Non solo. Alla redazione di ‘Okay!’ – testata diffusa nelle scuole di tutta Italia – sono pervenute migliaia di poesie che offrono uno spaccato delle attese e delle speranze che i ragazzi italiani ripongono nelle persone anziane, considerate come un valore e una risorsa per la società.

Date un po’ della vostra saggezza ai nipoti, potrebbe sembrare che non ne tengano conto, ma se sapete dargliela se la imprimeranno come un tatuaggio”, dice Lino Banfi, il nonno d’Italia per antonomasia, che festeggerà sul set di ‘Un medico in famiglia’, con i nipoti veri, Pietro e Virginia, e quelli acquisiti nella fiction. “Ormai sono il nonno d’Italia per tutti – racconta l’attore all’Adnkronos – la cosa è ufficializzata anche da papa Ratzinger che qualche giorno fa ho avuto la fortuna di rivedere e mi ha chiamato il nonno d’Italia. Mi ha riempito di gioia”. Da nonno ai nonni, la raccomandazione di non mollare mai: “Fate i bravi ragazzi perché non c’è età per dire basta. Possiamo fare tutto quello che fanno i giovani. La terza età adesso è come la seconda di qualche decennio fa”. Amato dai nipoti e dai nonni italiani che gli scrivono per avere consigli o per condividere angosce: “La domanda più ricorrente riguarda i problemi con i nipoti che non vedono più dopo la separazione dei figli – aggiunge – ne soffrono molto, per loro è un grande dolore. Ecco perché vorrei fare un appello, non solo al mondo politico: cercate di trovare una soluzione a questo problema. Se il bambino viene affidato alla mamma fate in modo che anche i nonni paterni possano continuare a vederlo”.

(Adnkronos)