La Ferrari va con il vento in poppa nella produzione, Italia e Cina Popolare mercati marginali

La pressione fiscale, attuale in Italia e attesa in Cina Popolare, consigliano di non puntare su quei due mercati. Una nuova società si occuperà dello sviluppo del brand. Cresce il seguito nei social network: su Facebook oltre 13 milioni di fan

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Maranello – Il Consiglio di Amministrazione di Ferrari S.p.A., presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, si è riunito ieri, venerdì 8 novembre, per esaminare i dati di chiusura al terzo trimestre 2013. Il dato essenziale è che, a fronte di un numero di consegne di auto di fatto invariato (5.264, tre in meno rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno), è stato registrato un incremento del 6,7% dei ricavi, arrivati a quota 1.711 milioni di euro. Sono i primi risultati della decisione strategica di ridurre i volumi per preservare ulteriormente l’esclusività del prodotto, annunciata lo scorso maggio, e aumentare contemporaneamente i ricavi.

In questo quadro industriale e nel momento in cui la crisi preme su molti fronti – in Italia anche su quello fiscale, con manovre autolesioniste che si riverberano soprattutto dagli anelli più esterni della filiera produttiva (centri assistenza, concessionarie) – l’utile della gestione ordinaria sale di oltre il 20% fino a 264,2 milioni di euro, così come quello netto arrivato a 178,8 milioni di euro (+23%). Ebitda (margine operativo lordo) a 454 milioni di euro (+15%).

Record storico della posizione finanziaria industriale netta che si attesta, al 30 settembre, a 1.350 milioni a fronte di continui e forti investimenti sul prodotto che hanno permesso di realizzare la gamma più completa e innovativa di sempre, come testimoniano le vetture presentate in questi nove mesi: LaFerrari – la prima vettura ibrida, espressione massima di innovazione tecnologica, prestazioni e stile avveniristico – e la 458 Speciale – una otto cilindri dalle performance estreme con controlli elettronici e soluzioni di aerodinamica attiva brevettate da Ferrari. Il flusso di cassa netto generato nei primi nove mesi del 2013 è pari a 281 milioni di euro.

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Questi risultati sono il frutto di un eccellente mix di prodotto – le 12 cilindri rappresentano il 25% delle vendite grazie al costante successo della FF e alle consegne della F12berlinetta – e del crescente contributo dei servizi ai clienti come i programmi di personalizzazione, Atelier e Tailor Made, il restauro delle vetture classiche e del continuo e significativo apporto delle attività legate del Brand.

Sul fronte mercati, continuano a salire (+8%) le vendite negli USA e in Canada, 1.627 vetture, dove è prevedibile una crescita contenuta delle consegne fino alla fine del 2013, per evitare un eccessivo allungamento delle liste d’attesa.

In Europa molto bene i risultati in Gran Bretagna (+15%, 580 vetture consegnate), dove si beneficia dell’arrivo della F12berlinetta con guida a destra. Ridotte del 3% le consegne in Germania (520 vetture), secondo il programma previsto in precedenza. L’Italia si conferma un mercato ormai marginale (meno del 3% del totale delle vendite, con 145), a causa delle penalizzanti politiche fiscali.

Estremamente positivi i risultati in Medio Oriente (+40%, 382 vetture) e in Giappone (+17%, 250) mentre offre due volti contrastanti la situazione nella Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong, Taiwan): crescono le consegne al cliente finale, ma diminuiscono quelle alla rete, scese di 139 unità fino a 427 vetture consegnate. Questa decisione è stata determinata principalmente dalla volontà di mantenere alta l’esclusività in mercati tradizionali come Hong Kong e, contemporaneamente, di assumere una posizione prudente sulla Repubblica Popolare Cinese, in vista di un possibile inasprimento della fiscalità sui beni di lusso.

«Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti in questi primi nove mesi del 2013 – ha detto Luca di Montezemolo – «Sono il frutto di un’attenzione costante all’esclusività che garantisce allo stesso tempo un ritorno importante agli azionisti e sempre più servizi ai clienti, come dimostrano i ricavi derivanti dalle personalizzazioni e dalle attività sulle Classiche: proprio questo settore beneficerà presto dell’apertura negli USA di un centro dedicato ai collezionisti. Si mantiene elevato il livello degli investimenti sul prodotto e quello dell’occupazione, basti pensare che quest’anno abbiamo già effettuato 200 nuove assunzioni».

Novità in arrivo sul fronte della gestione del marchio Ferrari. Il Consiglio di Amministrazione ha preso un’importante decisione relativa alle attività legate al Brand – licensing, retail, franchising, e-commerce – che, per la loro specifica natura, richiedono una gestione diversa rispetto alle attività manifatturiere del settore automotive.

È stato annunciata la prossima costituzione di una nuova società ad hoc, una NewCo, controllata al 100% dalla Ferrari, in cui confluiranno queste attività per garantire una migliore e più dedicata gestione. Nel frattempo, tutto il mondo Brand continua a fornire risultati positivi.

L’area retail ha fatto registrare un aumento del 17% dei ricavi; le licenze sono cresciute del 3%, grazie a nuove importanti partnership con Electronic Arts e Codemasters, che affiancano la consolidata licenza con Microsoft, rafforzando ulteriormente la presenza nel settore Electronic & Multimedia.

Infine, cresce anche la voce e-commerce, che ha fatto registrare un +18% nei ricavi. Social network in costante crescita: Facebook sfiora di 13 milioni di fan.

Insomma, la Ferrari mostra quanto l’industria italiana può resistere, se vocata alla penetrazione dei mercati esteri, in attesa che riprenda la domanda interna. È significativo che la Ferrari consideri marginali due mercati – quello italiano e quello della Cina Popolare – per motivi analoghi: eccesso di fiscalità, che finisce per penalizzare il prodotto. In Italia con decisioni prese negli ultimi cinque anni – prima dal Governo Berlusconi, poi da Monti, oggi confermate dal Gabinetto Letta – in Cina Popolare con il timore che un inasprimento fiscale possa produrre analoghi effetti.

Forse è giunto il momento che anche da Maranello si dicano parole chiare sul futuro dell’auto in Italia.

Credit: Ferrari

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