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Alfano difende la Bossi-Fini e smentisce Cécile Kyenge sullo “ius soli”

In un’intervista a “la Repubblica”, Alfano sostiene che legge sull’immigrazione “non può essere liquidata”. Sulla cittadinanza uno scatto di orgoglio (da ministro dell’interno effettivo, non sedicente come la titolare del dicastero dell’Integrazione…). Sul lavoro il leader del Nuovo Centro Destra afferma: “superare la filosofia del contratto unico nazionale, aprire ai contratti aziendali”

Angelino Alfano (foto TMNews)

Roma – Per il leader del Nuovo centrodestra Angelino Alfano la legge Bossi-Fini sull’immigrazionenon può essere liquidata con uno slogan” perché “contiene tanti capitoli. Vedremo nel merito quali modifiche proporrà il Pd e le valuteremo“. In un’intervista a “Repubblica”, Alfano chiede al Pd se “davvero, con la crisi che attanaglia milioni di famiglie, ritiene che la priorità debba essere quella di dare la cittadinanza a chi semplicemente è nato in Italia oppure la cancellazione della Bossi-Fini? Per noi invece la priorità è il lavoro”. L’ex segretario di Forza Italia ha osservato che “sulla sicurezza degli italiani non si scherza. Tra quelli che si sono cuciti la bocca a Ponte Galeria la metà sono spacciatori e l’imam è indagato per gravi reati come rapina e lesioni”.

Alfano ha ammesso che sul decreto “salva-Roma” “troppe cose sono andate storte. Non credo – ha detto – ci sia qualche parte politica che possa sottrarsi alla critica e neanche il governo. In Consiglio dei ministri questa vicenda sarà ridotta all’osso. Speriamo in una conversione rapida e anche blindata del decreto”.

Riguardo ai rapporti col Pd e con il suo nuovo leader, ecco la linea di Alfano: “Renzi non ci troverà mai nel campo di chi vuole lasciare le cose come stanno. Siamo noi che vogliamo presentarci alle europee dicendo che il centrodestra “mette il turbo” alle riforme. Accettiamo su questo il guanto di sfida sui contenuti”.

Sul tema del lavoro, il Nuovo centrodestra propone “che ci siano solo contratti aziendali e individuali, superando la filosofia del contratto unico nazionale. Bisogna consentire agli imprenditori – ha detto Alfano – e alle rappresentanze dei lavoratori di trovare la forma più efficace di regolamentazione dei loro rapporti. Accanto a questo il governo dovrà affiancare a ciascun lavoratore una “dote” che potrà essere riscattata dall’azienda che l’assume. Ai centri per l’impiego, pubblici e privati, sarà invece data l’opportunità di incassare un ‘voucher’ nel caso il lavoratore trovi un impiego“.

Credit: TMNews