Superbollo auto: il Governo italiano va candidato al premio “Masoch 2014”!

Il Governo Monti contava di incassare 168 milioni di Euro dal “Superbollo” sulle auto potenti: ne sono stati persi 140 di milioni di Euro per il crollo della domanda e per le manovre astute di chi non vuole farsi fregare i soldi da questo Stato inefficiente. Ieri battaglia di indiscrezioni tra Adnkronos e AGI, ma il dato di fondo è che la “supertassa” è una “boiata” pazzesca…

 Sulle supercar in Italia è meglio stendere un pietoso velo © THE HORSEMOON POST 2014
Sulle supercar in Italia è meglio stendere un pietoso velo © THE HORSEMOON POST 2014

Il pomeriggio di ieri, 7 gennaio, ha portato la calza ritardataria in materia di auto potenti, colpite da un “superbollo” fiscale per cui il Governo della Repubblica Italiana andrebbe candidato a un premio internazionale, a costo di indirlo appositamente: il premio Masoch 2014. Perché se non si tratta di masochismo fiscale è qualcosa che si avvicina molto a una beota perversione.

Ha iniziato nel primo pomeriggio l’Adnkronos, con un take secondo cui la misura introdotta dal decreto “Salva Italia” (s’è visto…) del governo Monti avrebbe dovuto in soffitta. Per la prossima settimana – sosteneva l’agenzia diretta da Alessia Lautone – avrebbe dovuto tenersi un incontro tra rappresentanti del comparto automotive e il Governo, secondo un percorso attivato da alcuni mesi in seno al ministero dello Sviluppo Economico. Al centro della riunione, misure per ridare ossigeno al mercato delle auto, anche di quelle di lusso, in seria difficoltà. Un segmento di mercato che ha una ricaduta di particolare rilievo per il settore in Italia.

Il governo – secondo questa indiscrezione – avrebbe manifestato la volontà di cancellare il ‘superbollo’ sulle auto più potenti. Già a settembre, il viceministro dell’Economia Luigi Casero aveva peraltro sottolineato che questa misura montiana aveva mostrato tutta la propria inefficacia. Casero aveva detto che il superbollo “è stato sbagliato metterlo e costa pochissimo toglierlo“, evidenziando come per l’Italia “il settore dell’auto è trainante, per cui è fondamentale un’azione di sostegno“. Ora, per l’agenzia del Gruppo Giuseppe Marra Communications, la decisione sarebbe stata matura.

Poche ore dopo, attraverso l’AGI, fonti del Tesoro correggevano il tiro: “non è allo studio alcuna norma che riguarda la cancellazione del superbollo“. L’AGI aveva interpellato ambienti del ministero del Tesoro per capire quale fosse la fondatezza delle indiscrezioni circolate.

Secondo quanto riferito, l’abolizione del “superbollo” sarebbe uno dei temi al centro della discussione tra Governo e associazioni di categoria del settore auto. “Ci sono tante cose in ballo per il rilancio del settore, e tra queste anche le forme di tassazione“, dichiaravano dal Tesoro, precisando però che “sul punto non c’è ancora niente di definito“.

Conferma della smentita (solo in Italia…) veniva da alcune delle associazioni del “tavolo automotive”, che guardano con grande favore alla cancellazione della stupida tassa. Dall’Anfia trapelava che “l’eliminazione del superbollo auto è un tema su cui stiamo lavorando da tempo insieme ad altre associazioni del settore“, oltre alla conferma del meeting dei prossimi giorni, senza però confermare “sviluppi o novità“.

Da Federauto (l’associazione dei concessionari) erano più pungenti: “l’argomento è sul tavolo da mesi“, affermavano dalla federazione presieduta da Filippo Pavan Bernacchi, precisando di aver “sempre sostenuto che si tratta di una norma demagogica introdotta dal governo Monti più per una questione ideologica che pratica“. “Ma non ci risulta che ci siano novità al momento. Dire che il governo e’ pronto a cancellarla” – si commentava da Federauto – “pare una fuga in avanti, ma se cosi’ fosse comunque sarebbe una novità positiva”.

L’addizionale sul bollo auto, pari a 10 euro per ogni kW di potenza degli autoveicoli veicolo superiori a 225 kW, era stata introdotta nel luglio 2011 dal Governo Berlusconi. Dal 1° gennaio 2012, in conseguenza del decreto “Salva Italia” (e ammazza gli italiani…) del Governo Monti, la sovrattassa era stata portata a 20 euro/kW ed estesa alle vetture con potenza superiore ai 185 kW.

Secondo le intenzioni dei Governi succedutisi e dei rispettivi ministri dell’economia, l’addizionale sul bollo auto avrebbe dovuto far “piovere” nelle casse dello Stato ben 168 milioni di euro. Tuttavia, la storia ha avuto un epilogo assai più modesto, anzi nefasto: si è stimata una perdita complessiva – tra minori entrate fiscali e mancato introito – di circa 140 milioni di euro. Fulgido esempio di capacità gestionale.

Tra i motivi, oltre a una contrazione fortissima delle vendite, anche l’aggiramento della misura, attraverso la sottoscrizione di contratti di leasing con targatura delle automobili in Germania o Repubblica Ceca, che non possono essere sanzionate, se non mettendo alla berlina l’Italia dinnanzi alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, per violazioni di una quantità mostruosa di norme europee.

Insomma, questo “superbollo” è come la corazzata Potëmkin di fantozziana memoria. Basta sostituire “corazzata Potëmkin” con “superbollo” e l’effetto è fatto…92 minuti di applausi compresi…

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.