Fiat-Chrysler. Marchionne al Salone di Detroit: “A fine mese decisione su sede”

L’AD di Fiat-Chrysler ha annunciato al Salone di Detroit: “Nel cda del 29 gennaio saranno esaminate tutte le questioni come il nome dell’azienda dopo fusione o la sede”. “Non vedo ripresa mercato europeo nel 2014. Non ci ostacolino, faremo bene al Paese”. Poi rivela: “Tecnologia Ferrari per motori Alfa Romeo“, il cui rilancio è al centro delle strategie del gruppo per attaccare il dominio delle case tedesche, in particolare Audi e BMW

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‘Gli aspetti tecnici devono ancora essere completati, le decisioni andranno nel Consiglio di Fiat del 29 gennaio prossimo. Lì saranno esaminate tutte le questioni come il nome dell’azienda dopo fusione o la sede. Sono tutti argomenti da discutere, dettagli da confermare nei prossimi 12 mesi”. L’ad di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, lo ha detto nel corso della stampa tenuta durante il press day al Salone di Detroit (North American International Auto Show).

Quello che è chiaro è lo sviluppo dei marchi premium e il posizionamento di Alfa Romeo per rilanciare il marchio nel mondo“, ha continuato Marchionne, che poi ha chiarito: “c’è tanto lavoro da fare fino ad aprile“.

Secondo il manager canadese nato a Chieti, “Alfa Romeo ha alcune caratteristiche proprie che sono necessarie per farla tornare sui mercati globali. E’ essenziale tornare al suo dna e non ci deve essere comunanza di motori con Fiat, ma avere caratteristiche proprie e architetture completamente Alfa. Stiamo lavorando per fruttare il ‘Know-how’ dei componenti Ferrari per nuove soluzioni per Alfa“, preannunciando la svolta epocale e un sostanziale “ritorno al futuro” per ridare dignità a un marchio mortificato proprio dalla Fiat. Una sorta di vendetta postuma, di riesumazione.

Alfa Romeo è pronta al rilancioIn realtà, l’obiettivo è di entrare nella riserva di caccia delle case automobilistiche tedesche, anzitutto Audi e BMW, brand  che per tradizione hanno combattuto aspre battaglie sul mercato proprio contro Alfa Romeo. Questo rilancio del marchio milanese potrebbe precludere a un ritorno dell’Alfa alle competizioni su pista, probabilmente nel WTCC, il Campionato del Mondo Turismo. Mancano però segnali concreti di questa decisione che si rivelerebbe storica. “L’Alfa Romeo sarà prodotta interamente in Italia“, ha confermato l’AD di Fiat-Chrysler.

In merito alle scelte inerenti la sede legale della nuova società (che sul web si mostra già con entrambi i loghi, Fiat e Chrysler), Marchionne ha spiegato che “sarà una scelta non dettata dal regime fiscale ma dall’accesso ai mercati e dalla loro fluidità“. All’uopo ha ricordato che “quando Cnh Industrial è uscita dal sistema italiano non ha ridotto il pagamento delle tasse” al fisco italiano, per cui – ha aggiunto – la “sede è solo un problema emotivo“. Peraltro, “durante la mia gestione abbiamo accumulato tante perdite, pregresse e non, per cui – ha spiegato – dovremmo guadagnare abbastanza soldi pari ai profitti” fatti negli ultimi anni dalla concorrenza tedesca.

Sergio Marchionne non è però ottimista sulla ripresa del mercato. “Ci vorrà molto tempo, non credo che 2014 ci sarà ripresa del mercato automobilistico europeo. Dovremo andare oltre quella data per vedere una ripresa vera“, ha dichiarato, inviando un preciso monito alla politica, le cui decisioni sono alla base dell’assassinio del comparto automotive in Italia. “Spero che il nostro impegno industriale per il gruppo Fiat-Chrysler non venga ostacolato. Il nostro impegno è posizionare i marchi italiani nel mondo -continua Marchionne- e siamo convinti che possiamo fare del bene al Paese“.

Insomma, ritorna il vecchio adagio in auge nei decenni scorsi: se sta bene a Fiat (& Chrysler), sta bene all’Italia. Marchionne ha infine svelato che resterà alla guida del gruppo automobilistico italo-americano (ora si deve indicarlo così) fino al 2017 e per il futuro crede sia opportuno che la guida venga assunta da un manager interno, che potrebbe essere anche non italiano. “Purché parli inglese”, ha aggiunto. E italiano, diremmo noi. una sfida nella sfida. Perché non crederci?

Credit: Adnkronos

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.