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Guerra civile in Siria, aperta “Ginevra 2”. Iran: poche speranze su soluzione

A Montreux, in Svizzera, la conferenza di pace che dovrà cercare una soluzione politica alla sanguinosa crisi che dura da quasi tre anni e che ha provocato 130mila morti. Al summit partecipano oltre 30 Paesi, una delegazione del regime di Assad e un unico raggruppamento dell’opposizione

Roma – Si è aperta a Montreux, in Svizzera, la conferenza di pace sulla Siria ‘Ginevra 2’ per cercare una soluzione politica alla sanguinosa crisi che dura da quasi tre anni e che ha fatto 130mila morti. Alla conferenza partecipano oltre 30 Paesi, una delegazione del regime di Bashar al-Assad guidata dal ministro degli Esteri Walid al-Muallim e un unico raggruppamento dell’opposizione.

L’attenzione nel primo giorno di lavori della conferenza, che proseguirà poi a Ginevra, è focalizzata sui discorsi del segretario di Stato Usa John Kerry, del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Sono previsti anche gli interventi di Muallim e del capo della Coalizione nazionale siriana, principale blocco dell’opposizione all’estero al regime di Assad, Ahmed al-Jarba. Alla conferenza l’Italia è rappresentata dalla titolare della Farnesina, Emma Bonino.

Martedì Muallim ha ribadito che per Damasco il futuro di Assad rappresenta una ”linea rossa”, quindi un elemento non negoziabile. La Coalizione nazionale siriana chiede invece che Assad lasci il potere.

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha affermato che Teheran non ha molte speranze sul buon esito della conferenza. L’Iran è il grande escluso dal summit di Montreux: l’invito alla Repubblica Islamica è stato ritirato dopo che la mossa a sorpresa di tre giorni fa di Ban Ki-moon ha suscitato non poche ire, soprattutto negli Usa. L’Iran, alleato di Assad, non ha mai accettato i risultati della prima conferenza di Ginevra, che nel 2012 ha chiesto la formazione in Siria di un governo di transizione.

Credit: Adnkronos/Aki/Ign