Vita sedentaria e rischio infarto: 34% in più per chi sta seduto 5 o più ore al giorno
Una ricerca del Kaiser Permanente di Pasadena ha messo in relazione la vita sedentaria e il rischio infarto, scoprendo una probabilità preoccupante
Stare seduti per lunghi periodi di tempo aumenta il rischio di attacco cardiaco nell’uomo, anche se si fa attività fisica regolarmente. Lo sostiente un nuovo studio pubblicato su “Circulation: Heart Failure“, rivista dell’American Heart Association.
I ricercatori del Kaiser Permanente di Pasadena, capitale della California, hanno scoperto che la prevenzione delle crisi cardiache richiede un approccio in due parti: alti livelli di attività fisica e bassi livelli di sedentarietà. Si tratta del primo studio che esamina il legame tra il rischio di attacco cardiaco e il tempo che si trascorre stando seduti.
Gli scienziati hanno coinvolto un’ampia base statistica, 84.170 uomini di età compresa fra 45 e 69 anni, che non avevano mai avuto attacchi cardiaci. Seguendoli per un periodo medio di otto anni, i ricercatori californiani hanno trovato un legame tra sedentarietà e propensione a sviluppare un attacco cardiaco.
In particolare, gli uomini che passavano seduti più di cinque o più ore al giorno, al di fuori della routine di lavoro, hanno manifestato un 34 per cento in più di probabilità di avere un infarto, rispetto agli uomini che per abitudine non restavano seduti più di due ore.
Questo dato è preoccupante perché la sedentarietà prolungata sembra avere più influenza negativa sul rischio infarto di quanto l’attitudine all’attività fisica abbia, al contrario, un influsso benefico. Insomma, se si deve stare seduti per lavoro, è fondamentale alzarsi periodicamente per muoversi e interrompere una stasi che potrebbe essere esiziale.
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