Terzi: ‘rinvio marò in India fu un errore vergognoso di Monti su suggerimento di Passera’
“Il processo in India non si deve fare”. La Russa: “percorrere la strada dell’arbitrato sotto l’egida dell’Onu”. Mauro: “solo un tribunale italiano può decidere sulla vicenda”
Roma – Evitare a tutti i costi che i due marò vengano processati in India, ricorrendo alla strada dell’arbitrato internazionale sotto l’egida dell’Onu. Il presidente di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, torna a parlare della situazione dei due militari italiani nel corso di una conferenza stampa con accanto l’ex ministro degli Esteri, già ambasciatore negli Stati Uniti, Israele e Nazioni Unite, Giulio Terzi, che ha puntato nuovamente il dito contro la decisione di rimandare i fucilieri di marina in India. Si trattò – ha affermato Terzi – di una “decisione vergognosa di Monti su istigazione di Passera“, rivela oggi, dopo aver mantenuto un certo riserbo sulla questione.
“Le motivazioni che mi vennero vibratamente rappresentate da Monti e Passera per ribaltare la decisione di trattenere i marò in Italia – ha sottolineato – erano fondate su motivazioni di natura economica, dei danni che avrebbero subito le nostre imprese e dalle reazioni indiane“.
Terzi ha denunciato anche la decisione, presa sempre allora, di “rinuncia da parte dell’Italia di perseguire la via di un arbitrato internazionale sotto l’egida dell’Onu” che lui stesso – ha sottolineato – aveva avviato. “Il processo in India non si deve fare e l’Italia – ha torimarca – non lo deve accettare. C’è una strada maestra che è quella dell’applicazione del diritto internazionale“.
Sulla questione è intervenuto anche l’attuale ministro della Difesa, Mario Mauro. Il “Governo italiano non deve essere condizionato da visioni pessimistiche o ottimistiche“, ma deve “essere determinato, gridare forte, far sentire la sua voce, chiamare a raccolta l’Unione europea e le alleanze politiche di cui fa parte perché nel mondo sia chiaro che si sta consumando un’ingiustizia“, ha detto.
Mauro si è recato in India per manifestare vicinanza ai due fucilieri di Marina e ha spiegato che “c’è bisogno da parte italiana di tenere il punto“, precisando che “è ciò che stiamo facendo“, sottolineando l’importanza della “incessante opera di internazionalizzazione di questo caso” e che “solo un tribunale italiano potrà pronunciarsi in modo sensato sulla vicenda“.
Evidentemente, Mauro ha preso coscienza del fatto che il diritto internazionale marittimo è molto più chiaro di una qualsiasi legge italiana. Il ricorso all’internazionalizzazione del caso è però un falso mito: è una questione che riguarda anzitutto la dignità nazionale italiana, concretandosi come una controversia internazionale tra India e Italia, per questo da regolare in via bilaterale con una transazione o con una sentenza arbitrale, secondo le norme generali del diritto internazionale.
Materia di cui dovrebbe occuparsi Emma Bonino, tra una indignazione e l’altra.
Oggi Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia, ha chiesto le dimissioni di Mario Monti dal seggio senatoriale. “Monti si dimetta da senatore a vita“, ha chiesto Cirielli, secondo il quale l’ex presidente del consiglio ha “umiliato l’Italia” con la gestione della “vicenda marò“, rivelatasi “un fallimento disastroso. Rinunci alla poltrona di senatore a vita“, ha infine suggerito il deputato di FdI, con un tono da imperativo categorico, più che di congiuntivo esortativo.
Voi siete convinti che Mario Monti lo ascolterà?
Credit: TMNews
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Passera – se fosse vero tutto questo – dovrebbe essere processato per alto tradimento con il codice militare poiche trattasi a tutti gli effetti di ufficiali in azione di guerra per difendere gli interessi nazionali ! che uno disprezzabile come Monti, lacche’ della troika ci sia di mezzo e’ la cigliegina sulla torta ! IN GALERA deve andare ! lui e la Fornero !