Ucraina, Obama ‘ritorna’ in Europa: ‘flessibilità di agire’, azione comune Usa-Ue (forse)
“Referendum in Crimea violerebbe leggi internazionali”. Vertice Ue: “sanzioni a Russia in tre fasi”
Washington – Stati Uniti e Unione Europea si danno strumenti flessibili per agire in funzione dell’evoluzione della crisi ucraina. “Ho firmato un ordine esecutivo che dà la flessibilità per agire sulla base della situazione. Abbiamo preso questa decisione coordinandoci con l’Europa“, ha affermato ieri il presidente degli Stati Uniti, parlando dalla Casa Bianca della crisi ucraina, in un intervento imprevisto.
Le dichiarazioni di Barack Obama sono arrivate nel giorno in cui il dipartimento di Stato ha imposto nuove restrizioni sui visti di ingresso negli Usa, con l’estensione del divieto di entrata a cittadini russi responsabili o coinvolti nell’aggressione russa in Ucraina. “Un referendum in Crimea violerebbe la costituzione Ucraina e leggi internazionali“, ha aggiunto Obama, il quale ha disposto l’ordine esecutivo che permette all’Amministrazione di imporre ulteriori sanzioni economiche “a individui ed entità responsabili per le attività che hanno indebolito il processo democratico e le istituzioni in Ucraina“. Sulla situazione in Ucraina, il presidente Usa ha rispolverato vocaboli e toni da Guerra Fredda, affermando che “l’Occidente è unito“.
L’Unione Europea ha deciso di adottare una serie di sanzioni in tre fasi contro Mosca, nel caso in cui la Russia non proceda a “ripristinare prontamente” la sua relazione con l’UE “basata sull’interesse reciproco e il rispetto degli obblighi internazionali“. Se Mosca non lavorerà in questa direzione, e “continuerà a rifiutarsi di partecipare a una dialogo dialogare produttivo con il governo dell’Ucraina“, ci saranno “conseguenze molto serie sulle relazioni bilaterali” con l’Europa. Queste le parole pronunciate a Bruxelles, dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, durante la conferenza stampa di ieri sera al termine del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dei Ventotto straordinario dedicato alla crisi ucraina.
Nella prima fase, ha spiegato Van Rompuy leggendo le conclusioni approvate dal Consiglio europeo, verranno attuate le decisioni già prese dai ministri degli Esteri dei Ventotto lo scorso 3 marzo, ovvero la sospensione dei negoziati bilaterali per la liberalizzazione dei visti e per un nuovo accordo con l’Ue, insieme alla sospensione degli incontri preparatori per il vertice del G8 di Sochi a giugno, sotto presidenza russa.
La seconda fase, che sarebbe attivata se la Federazione Russa rifiutasse di partecipare ai negoziati con il governo ucraino, “anche attraverso un meccanismo multilaterale“, colloqui che dovrebbero cominciare a brevissimo termine, “nei prossimi giorni“, e produrre risultati “in un tempo limitato“. In questo caso, l’Unione Europea deciderebbe “misure aggiuntive“, in particolare sanzioni mirate individuali (come restrizioni sui visti, congelamento degli “asset” economici) nei confronti di personalità russe. Ancora, nella seconda fase, quale sanzione aggiuntiva verrebbe cancellato il vertice bilaterale Ue-Russia.
“Qualunque ulteriore passo da parte della Federazione Russa che destabilizzi la situazione in Ucraina condurrà a conseguenze serie e di vasta portata nelle relazioni con l’Unione Europea“, ha avvertito Van Rompuy, sempre citando le conclusioni del Consiglio. L’Ue, in questo caso, attiverà la terza fase con sanzioni “un largo ventaglio di aree economiche“.
Naturalmente in Russia già tremano…per la minaccia di sanzioni dell’Unione Europea.
Credit: TMNews