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Filippine, fermato Daniele Bosio, ambasciatore italiano in Turkmenistan: per violazione della legge sui minori

Le autorità diplomatiche italiane informate dalla polizia locale. Il diplomatico italiano respinge le accuse. La Farnesina attiva per “chiarire le circostanze del fermo” garantisce “massima trasparenza e rigore sul caso”

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Roma – L’ambasciata italiana nelle Filippine è stata informata dalla polizia del fermo di un diplomatico italiano – l’ambasciatore in Turkmenistan Daniele Bosio – al quale è stata contestata la violazione delle legge filippina sulla tutela dei minori.

Lo hanno reso noto fonti della Farnesina che, tramite l’ambasciata, si è attivata per “chiarire le circostanze del fermo” e ha assicurato “la massima trasparenza e rigore sul caso“.

In attesa della convalida del fermo, però, Bosio ha respinto tutte le accuse. A quanto si apprende, il diplomatico, nato a Taranto nel 1968, si trovava nelle Filippine in vacanza ed è stato fermato ieri sera dalla polizia filippina.

Daniele Bosio è nato a Taranto nel 1968 ed è entrato nella carriera diplomatica nel 1995, quattro anni dopo essersi laureato in Scienze politiche all’Università “Luiss” di Roma. Ha iniziato il suo percorso professionale alla Farnesina presso la Direzione generale Affari Politici. Nel 1999 si è trasferito all’Ambasciata d’Italia ad Algeri dove ha svolto la funzione di Primo segretario fino al 2002, anno in cui ha cominciato a prestare servizio come Console presso il Consolato generale a New York.

Nel 2006 è tornato alla Farnesina presso la Direzione generale Paesi Mediterraneo e Medio Oriente, dove è rimasto per quasi quattro anni. Dal 2010 al 2013 ha svolto l’incarico di Primo consigliere commerciale all’Ambasciata d’Italia a Tokyo. È stato nominato ambasciatore in Turkmenistan lo scorso 2 dicembre.

(Credit: Adnkronos, Ansa, TMNews)