Marò, il governo annuncia la (finta) svolta: internazionalizziamo la questione

Mogherini: esaurita fase De Mistura, grazie per la dedizione. Pinotti: si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione

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Roma – Per la soluzione del caso dei due marò “si apre la procedura internazionale“: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nel corso di un’audizione alle Commissioni Difesa ed Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama. “Siamo usciti dalla fase negoziale e siamo passati in una fase in cui si avvia uno scambio di punti di vista” tra le autorità italiane e indiane, attraverso l’istituzione di una commissione di esperti con carattere giuridico“, ha spiegato Mogherini. “Nel caso non si arrivi a una soluzione concordata, si procederà al vaglio degli strumenti preposti alla risoluzione delle controversie internazionali“.

Il governo italiano ha inviato a New Delhi “la richiesta di avvio di questa fase nuova, si tratta di uno scambio di punti di vista ed è il primo passaggio verso tutte le strade del diritto internazionale“, ha sottolineato la titolare della Farnesina. “Per seguire la nuova fase abbiamo deciso di far rientrare a New Delhi l’ambasciatore italiano” Daniele Mancini, ha riferito Mogherini.

Il 18 aprile scorso abbiamo inviato una nota verbale alle autorità indiane, chiedendo l’avvio di uno scambio di vedute sul merito della disputa e sul ritorno dei marò in Italia – ha detto la titolare della Farnesina – Nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli per questa via una soluzione accettabile, si provvederà al ricorso a strumenti internazionali di risoluzione delle dispute in base alle norme del diritto internazionale“.

Nella nota verbale inviata la settimana scorsa, “la quinta in due mesi“, si riconferma “il richiamo al principio dell’immunità funzionale ed al diritto internazionale“, ha spiegato ancora la Mogherini, ricordando come dopo due anni “ci siano ancora divergenze su chi abbia la giurisdizione” sul caso. Con l’invio della nota, ha sottolineato il ministro, “si apre una fase nuova, che esaurisce la fase in cui ha operato Staffan De Mistura, che voglio ringraziare a nome del governo per la dedizione“. Federica Mogherini ha voluto sottolineare i ringraziamenti del Governo in una sede e in un’occasione istituzionali, nel corso di un’audizione alle Commissioni Difesa ed Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama

L’avvio della procedura internazionale “è stata una decisione condivisa con De Mistura, che ha partecipato all’elaborazione di questo passaggio, frutto anche del suo lavoro“, ha aggiunto il ministro. “Il mio è un ringraziamento non rituale, ma reale, personalmente ho apprezzato molto l’impegno di De Mistura“, ha sottolineato Mogherini.

20140424-roberta_pinottiAnche la ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo all’audizione in Senato ha sottolineato che il “governo italiano ha intrapreso la via dell’arbitrato internazionale per la risoluzione del caso marò“. “Non c’è rimasta altra via che l’arbitrato internazionale“, ha spiegato il ministro della Difesa. Si tratta di una “precisa strategia condivisa con il Parlamento che poggia sull’internazionalizzazione della vicenda“, ha spiegato Pinotti. “Trattenere due militari per oltre due anni è inaccettabile per noi, così come per i nostri partner internazionali e abbiamo ottenuto il loro sostegno” per la soluzione della vicenda.

Il ministro ha ribadito da parte italiana il rifiuto della giurisdizione indiana: “A oltre due anni dall’incidente, a fronte di un atteggiamento indiano dilatorio ed evasivo, manca ancora un atto di accusa“, ha ricordato Pinotti, secondo la quale i due marò erano tutelati dalla “immunità funzionale“. “Si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione, il giudizio in India non è una strada percorribile. Per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze“, ha aggiunto la ministro della Difesa, “tutte le volte che approviamo missioni internazionali decidiamo le norme sulla giustizia militare e le normative giurisdizionali“.

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