Sardegna, famiglia sterminata a Tempio Pausania. Madre, padre e figlio uccisi in casa

Chi ha ucciso avrebbe “eliminato” ogni traccia, i Carabinieri analizzano i video delle telecamere di videosorveglianza della zona. Si indaga sul passato dell’uomo, accusato di usura

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Triplice omicidio a Tempio Pausania, in Gallura. Giovanni Maria Azzena, 50 anni, la moglie Giulia Zanzani di 46 e il figlio Pietro di soli 12 anni sono stati uccisi nella propria casa, forse a colpi di spranga, certamente con un corpo contundente. I corpi sono stati trovati con cavi elettrici intorno al collo. In particolare i Carabinieri stanno scandagliando i presunti precedenti per usura dell’uomo e l’ultimo periodo di vita della famiglia e della loro attività commerciale.

La macabra scoperta l’ha fatta la sorella di Giulia Zanzani intorno alle 22.30 di ieri sera e ha dato subito l’allarme. Preoccupata perché alle 16 il negozio di scarpe della famiglie non era stato aperto, dopo aver ripetutamente telefonato al cognato e alla sorella, la donna è andata nella casa di via Santa Rita (di cui aveva le chiavi) e dopo aver aperto il portoncino si è trovata di fronte i corpi delle vittime. Sul posto sono arrivati i Carabinieri della compagnia di Tempio Pausania, del comando provinciale di Sassari, gli agenti del commissariato e la squadra mobile di Sassari.

La strage, secondo le prime ricostruzioni (alle 3 di questa notte erano ancora in corso i rilievi), potrebbe essere stata compiuta nel primo pomeriggio, subito dopo pranzo. Il negozio di Azzena e della moglie infatti nella mattinata di ieri era aperto e il piccolo Pietro è stato regolarmente a scuola. Un altro elemento che potrebbe far pensare che il delitto si stato compiuto nel primissimo pomeriggio è il ritrovamento della borsa con l’attrezzatura da calcio del ragazzo, che probabilmente stava andando a giocare.

L’autopsia sui corpi delle tre vittime sarà eseguita probabilmente domani, secondo fonti investigative citate dall’agenzia AGI. Chi ha ucciso avrebbe cercato di ripulire la scena del delitto. Gli investigatori sono al lavoro per individuare le modalità del barbaro assassinio, che ha colpito soprattutto per la violenza abbattutasi su un inerme bambino di 12 anni.

Come spesso accade, nessuno si sarebbe accorto di niente nella casa di via Santa Rita, ma gli investigatori confiderebbero di trovare tracce significative nelle numerose telecamere di videosorveglianza istallate in diversi esercizi commerciali che si affacciano sulle vie del centro della città.

In particolare, i Carabinieri stanno cercando di capire se vi sia stata un’operazione di inquinamento della scena del crimine, perché pare che il sangue trovato accanto ai corpi sarebbe poco rispetto alla dinamica testimoniata della ferite inferte alle tre vittime. Non è infatti ancora chiaro se la morte sia avvenuta per effetto di uno strangolamento o per le ferite inferte alle tre vittime con la spranga metallica.

Sul posto è intervenuto ieri sera il magistrato di turno, Angelo Beccu, insieme al medico legale.

Nel 2008 Giovanni Maria Azzena, esponente di una famiglia di commercianti molto nota a Tempio, fu arrestato per usura, insieme ad altre due persone. Tra le piste seguite dagli inquirenti vi sarebbe anche quella legata all’usura.

(Credit: Adnkronos, AGI)