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Pubblica amministrazione, D’Alia: “Troppe consulenze”. Patroni Griffi: “Rompere ‘patto scellerato’ tra politica e dirigenza”

L’ex ministro della Funzione Pubblica del Governo Letta all’Adnkronos: “Andare avanti sulla strada dei tagli”. L’ex titolare di Palazzo Vidoni dell’esecutivo Monti: “È necessario far funzionare il sistema di valutazione”. Si punta sul taglio delle consulenze: valgono ancora 1,06 miliardi

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Le consulenze nella Pubblica amministrazione “restano troppe” e “bisogna andare avanti sulla strada del taglio”. Non ha dubbi l’ex ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia, interpellato dall’Adnkronos. Si tratta di spese che ancora oggi “superano il miliardo di euro e, considerato che ci sono oltre 3 mln di dipendenti pubblici, si tratta di un numero obiettivamente esagerato”.

D’Alia ricorda l’azione del Governo Letta. “Nel nostro decreto è previsto un taglio lineare del 20%; l’obbligo20140611-Gianpiero-DAlia-320x230dx del censimento di una voce, quella appunto per le consulenze, che viene spesso camuffata; le sanzioni per chi non rispetta la trasparenza, arrivando alla nullità dei contratti; l’obbligo per il governo di fornire un dettagliato monitoraggio sull’uso e sull’abuso di consulenze”.

In sostanza, rivendica D’Alia, “abbiamo messo il nuovo governo nella condizione di avere dati che a noi mancavano. Oggi si può sapere quanto costano le consulenze, se sono utili o meno”. E, aggiunge, “si può e si deve intervenire per assicurare trasparenza”.

È necessario “un grande piano di svecchiamento della Pa”, sostiene D’Alia. “Può avvenire con lo sblocco del turn over e l’immissione in servizio dei vincitori dei concorsi”, suggerisce.

L’ex ministro ricorda i numeri e la composizione del personale della Pubblica amministrazione. “Abbiamo un numero di dipendenti in linea con la media Ue ma c’è stato un invecchiamento con gli interventi operati dalle manovre economiche degli ultimi 5-7 anni”. La conseguenza, prosegue, “con difficoltà ad aggiornarsi e a formarsi, soprattutto per l’attuazione dell’agenda digitale”.

E, accanto all’innesto di giovani, conclude D’Alia, “serve un grande piano di alfabetizzazione digitale, altrimenti è difficile che un dipendente pubblico possa avere un approccio tale da accorciare i tempi dei procedimenti”.

Per Filippo Patroni Griffi, ex ministro della Funzione Pubblica, la strada per la riforma della Pa è 20140611-filippo-patroni-griffi-320x230-sx“rompere quel ‘patto scellerato’ fra politica e dirigenza” che impedisce una corretta valutazione dell’operato dei vertici della pubblica amministrazione.

“Quello della licenziabilità dei dirigenti continua ad essere un falso problema. E’ già prevista per inefficienza e per ragioni disciplinari”, ricorda parlando con l’Adnkronos, aggiungendo: “è necessario far funzionare il sistema di valutazione, perché è responsabilità della politica se non si fa una valutazione corretta. Bisogna rompere quel patto scellerato tra politica e dirigenza, come è definito nei manuali di diritto pubblico, per cui la dirigenza serve la politica e in cambio non riceve una valutazione”.

Altra priorità, secondo Patroni Griffi, è quella di “ripristinare il ruolo unico della dirigenza: consente una mobilità nei fatti, con l’assegnazione ad altro incarico”. La chiave per ottenere efficienza resta comunque la qualità. Per questo, “bisogna concentrarsi sul reclutamento e formazione per assicurare una dirigenza che sappia rispondere alle esigenze più attuali per i servizi ai cittadini”.

Patroni Griffi fa quindi riferimento alle consulenze. La strada “deve essere quella di costituire una dirigenza forte, preparata e interna e nel frattempo fare ricorso alle professionalità esterne che servono”. Le consulenze, osserva, “si attribuiscono per due ragioni. Una, poco commendevole, per distribuire incarichi. E questa è chiaramente da evitare. E poi ci sono le esigenze reali”.

In questo quadro, le consulenze “si possono ridurre tanto più è adeguata la dirigenza a disposizione”. Così come, osserva l’ex ministro, “importante sarebbe andare avanti sull’unificazione delle scuole. Facemmo un coordinamento, con il Governo Monti. Bisogna dare attuazione a quel regolamento e fare un passo ulteriore, per rompere un muro e arrivare alla formazione unitaria”.

Sarebbe “una cosa positiva – aggiunge poi – abbinare la riforma della Pa con una ripartenza della contrattazione, con l’obiettivo di tornare alla normalità”.

La priorità, spiega Patroni Griffi, “è quella di assicurare un ricambio generazionale”. La Pa italiana, ricorda, “non è particolarmente numerosa ma ha un’età media superiore a quella media Ocse. Va rimesso in moto un meccanismo positivo, interrotto con il blocco del turn over, tanto più che le piante organiche sono state aggiornate, grazie all’intervento del Governo Monti”.

Tagliare, ancora, le consulenze nella Pubblica amministrazione. E’ uno degli obiettivi che il premier, Matteo Renzi, e il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, vogliono centrare con la riforma che sarà venerdì all’esame del Cdm. Si tratta di una voce di spesa che, scesa per effetto dei tagli alla spesa pubblica degli ultimi anni, ammonta ancora a 1,06 mld.

Nello specifico, come emerge dall’ultimo rapporto trasmesso in Parlamento dal ministro Madia, le consulenze affidate all’esterno dalla Pa ammontano a 825 mln, a cui vanno sommati 239 mln di incarichi ai dipendenti, soprattutto ai dirigenti. In tutto 1,06 miliardi con un calo consistente, il 34%, rispetto agli oltre 1,6 mld del precedente rapporto.

Restano 138mila dipendenti con incarichi e 157mila consulenti. Il compenso medio per ogni consulenza di 3.981 euro, in calo di 135 euro. E sono frequenti i casi in cui una stessa persona può contare su più consulenze, con un numero medio di 1,64 incarichi a persona. La geografia delle consulenze è piuttosto articolata, con consistenti differenze fra i diversi settori: scuola e sanità restano in testa alla classifica, con oltre 300 milioni di consulenze; seguono enti locali e regioni, con altri 280 milioni. Consulenze ricche anche per le università, con 105 milioni, mentre i ministeri contengono le loro spese in 28 milioni.

Ultimo aggiornamento 06/11/2014, 01:02:10 | (Adnkronos)