Taxi in rivolta, da Milano a Londra, da Stoccolma a Parigi, protesta europea contro Uber

Migliaia di tassisti fermi in tutta Europa. Non partecipano Roma e Napoli. Nel mirino la piattaforma informatica statunitense, utilizzabile con i cellulari, ritenuta responsabile di portare via clienti e affari

Foto da YouReporter.it

Parigi/Londra/Milano – I tassisti di Londra, Parigi, Milano, Stoccolma e altre grandi città europee contano di far piombare nel caos le strade quest’oggi in segno di protesta contro Uber.

Le auto bianche osserveranno un ennesimo stop al servizio ma, stavolta, si tratta di una mobilitazione su vasta scala, organizzata e coordinata a livello europeo per far sentire insieme la propria contrarietà a un’iniziativa, quella della app di Ncc, giudicata illegale.

I contatti tenuti in questi mesi tra colleghi d’oltreconfine hanno portato ad uno sciopero internazionale che metterà insieme Londra con Berlino, Barcellona con Parigi e Milano e, con diverse modalità anche altre città. A Milano il servizio si fermerà’ per l’intera giornata, a partire dalle 8.00 e fino alle 22.00.

La società californiana, che di recente è stata valutata 17 miliardi di dollari, una delle cifre più alte di sempre per una start-up tecnologica, è in realtà solo uno dei tanti nuovi servizi di auto, dipendenti dalle app sugli smartphone, che riescono a bypassare le severe normative a cui sono sottoposti i veicoli autorizzati. Il successo della app e dell’azienda non si arresta: questo mese ha raccolto 1,2 miliardi di dollari dagli investitori, portando il suo valore stimato a 18,2 miliardi di dollari.

Lanciata nel 2009, l’app Uber consente ai clienti di connettersi direttamente con il servizio di ‘auto scure’, che possono prelevare passeggeri solo con precedente prenotazione. Solo in Francia si calcola che ci siano circa 100mila auto di questo tipo, i cui proprietari non hanno sborsato le decine di migliaia di euro necessari invece per la licenza dei taxi ufficiali.

(AGI, Youreporter.it)